Guido e Maurizio De Angelis: chi sono i fratelli del duo Oliver Onions

Guido e Maurizio De Angelis formano il noto duo musicale degli Oliver Onions, diventati popolari grazie alle sigle e colonne sonore di fiction e film. Da “Sandokan” e “Orzowei” ai celebri film di Bud Spencer e Terence Hill: come “Flying Through the Air” per “…più forte ragazzi!” e “Dune Buggy” per “… altrimenti ci arrabbiamo!”. Per non dimenticare la sigla Furia, il cavallo del West entrata a far parte della cultura pop italiana.



I due fratelli hanno composto diversi canzoni per artisti quali Gabriella Ferri, Patty Pravo, Gianni Morandi. Nel 2021 il duo musicale ha pubblicato il nuovo album Future Memorabilia: “La cifra base del nostro creare musica è da sempre cercare di raggiungere il massimo per il divertimento di farlo, così con molto entusiasmo abbiamo pensato a un nuovo vestito sonoro per i nostri più successi. Per anni li abbiamo ascoltati in un certo modo e l’idea di presentarli con questa ‘rinfrescata’ strumentale e timbrica ci emoziona e ci rende euforici”. 



Guido e Maurizio De Angelis: “Ci dissero si inventare un nome facile”

Il duo degli Oliver Onions, ai microfoni di Tv, Sorrisi e Canzoni, parlarono a lungo della scelta del nome per il gruppo musicale: “È come si firmava George Oliver Onions, uno scrittore inglese vissuto a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento. Ce ne parlò Susan Duncan Smith, che collaborava con noi come autrice di testi, e la idea ci colpì, così la prendemmo: anche noi saremmo stati Oliver Onions. Tanto non è che fosse una cosa coperta da copyright”.

Guido e Maurizio De Angelis hanno poi tirato le somme di anni di carriera, svelando cosa hanno colto da tanta esperienza musicale: “Che per fare una colonna sonora bisogna capire le situazioni, entrare nell’anima dell’autore. È tutto un fatto di sensibilità: noi ce l’abbiamo. Poi io penso che tutti siamo fermi a una stazione dove, a un certo punto, arriva un treno e si ferma per due minuti: è il momento in cui ti decidi la vita. Io ero convinto che dovessimo salirci: se ci fossimo rivelati due incapaci, ci avrebbero fatto scendere. Ma se non riconosci il tuo treno, magari non passerà più. Bisogna essere anche un po’ incoscienti. Noi eravamo così“.