I Califfi si esibiranno nell’ultima puntata di “I migliori anni”, portando sul palcoscenico di Rai 1 uno dei brani che ha segnato la storia della musica italiana negli anni ’70.

Il gruppo musicale “I Califfi” è stato formato nel 1965 a Firenze dal bassista Franco Boldrini; negli anni il gruppo ha cambiato formazione svariate volte, fatta eccezione per Franco Boldrini, cantante e bassista del gruppo, che c’è sempre stato, dalla fase d’avvio nel 1965 a quella finale del 1977 che includeva nella band anche Vincenzo Amadei, Sandro Cinotti, Maurizio Boldrini e Marco Bracci. Nel 1969 I Califfi incidono “Ti giuro è così”(cover dei Kinks You Really Got Me) e vanno in tournée insieme ad altri grandi gruppi del tempo, tra cui i Pooh. Grazie a quella tournée I Califfi vengono notati dal grande Giorgio Gaber che fa firmare loro un contratto con la Rifi-Record. In quel periodo la band incide i brani di maggiore successo: “Al mattino”, “Fogli di quaderno”, “Così ti amo” e anche “Acqua e sapone”, brano con cui parteciparono al Festivalbar nel 1970. Dopo numerosi successi però, il gruppo viene sciolto nel 1976 proprio da Franco Boldrini; il cantante all’epoca sosteneva che la decisione fosse stata presa a causa di gravi e spiacevoli vicende familiari, poi si affermò come regista, giornalista e autore di programmi televisivi di quegli anni.



Il cantante Franco Boldrini parla dei Califfi

Dopo aver sciolto I Califfi e aver tentato la carriera nel mondo della televisione, Franco Boldrini torna sulla scena musicale con lo pseudonimo “Franco dei Califfi”, nel 2004 rilascia sei inediti e poi decide di occuparsi anche di arte e musical.

Quella di Franco Boldrini e dei Califfi è stata una vita frenetica e dedicata al raggiungimento del successo, Boldrini, nel corso di un intervista a Nove da Firenze, ha dichiarato: “Ho cominciato come paroliere, scrivevo io molte canzoni. A quel tempo Milano era la città della musica, noi eravamo tutti fiorentini e ci proposero di trasferirci a Milano ma non era semplice, in quel periodo mi sposai, avevo una bambina, gli altri (del gruppo I Califfi) avevano la stessa situazione e decidemmo di restare a Firenze. A livello di carriera restare a Firenze ci ha limitato molto, avessimo avuto la fortuna dei Pooh, che allora stavano per sciogliersi, d’avere certi contatti tutto sarebbe stato diverso”. Poi parlando del presente, l’ex leader dei Califfi ha dichiarato: “Penso, a livello di musica, che eravamo il gruppo numero uno. I testi li scrivevo istintivamente, perlopiù parlavano d’amore, di sentimenti e sono temi attuali, per questo ancora oggi durante i concerti, i giovani pur non conoscendo le canzoni, sono attenti e le apprezzano molto. In quest’ultima generazione però vedo una preparazione tecnica che noi non potevamo avere, è una generazione diversa ma secondo me è molto promettente”.



Leggi anche

Patrizia Mirigliani chi è, il dramma del figlio Nicola Pisu/"L'ho denunciato per salvarlo"/L