Tutti pronti per il concerto del primo maggio di Piazza San Giovanni (Roma); dalle 15.00 a mezzanotte vari grandi artisti intratterranno la folla e tra questi c’è anche la band “Tropea”. I Tropea: Pietro Lupo Selvini (voce), Lorenzo Pisoni (basso), Domenico Finizio (chitarra) e Claudio Damiano (batteria) dopo l’esperienza a X Factor (dove erano stati scelti proprio da quella che sarà la conduttrice del concerto del primo maggio: Ambra Angiolini), hanno viaggiato per il loro primo grande tour: “Spring Inferno Tour” e durante le loro interviste avevano ironizzato dicendo “Finalmente possiamo tornare a suonare per più di due minuti a settimana”.
L’esperienza a X Factor per i ragazzi è stata bella ma anche molto pesante, a Rockol avevano dichiarato: “Non ci siamo snaturati, lì. La nostra paura principale era quella di doverci piegare a meccanismi televisivi, anche nelle scelte musicali. Non è successo. Abbiamo fatto esattamente quello che volevamo fare. Non ci aspettavamo che il talent fosse un’esperienza così fuori dal mondo: psicologicamente ti prova”.
Come si sono conosciuti i Tropea e perché si chiamano così?
I Tropea nel complesso sembrano essere soddisfatti, a Rockol avevano anche dichiarato: “I palchi sono il nostro habitat, la musica dal vivo suonata, sudata, urlata e rovesciata sul pubblico è la nostra dimensione abituale”; ma indubbiamente la gioia più grande sono i nuovi singoli (gli stessi che probabilmente canteranno sul palco del primo maggio): “Cringe inferno” e “Proprio tu”.
Ma al di la del loro successo, i Tropea come si sono conosciuti e com’è nato il nome della band? Come riporta Cosmopolitan, componenti della band si sono lasciati andare a un bellissimo racconto sulla loro amicizia e la loro carriera insieme: “Ci siamo conosciuti al liceo dove abbiamo formato la prima band. Milano è sempre stata la nostra area di gioco. Negli anni qui un minimo di pubblico ce lo siamo preso ma siamo nati ufficialmente nel settembre 2017, abbiamo fatto il primo concerto nell’ambito dell’assedio culturale a Palazzo Marino ad opera del centro sociale Lume di cui io ero tesserato, facevo parte del collettivo ai tempi e avendo la possibilità di suonare sul palco abbiamo colto l’occasione. Ma non avevamo ancora un nome. Abbiamo fatto un brainstorming, una battaglia di nomi e alla fine il ballottaggio ha premiato “Tropea”. Era quello che suonava meglio”.