L’estate 2024 è nel segno de Il Pagante e Fabio Rovazzi che hanno pubblicato un nuovo singolo dal titolo “Maranza” lanciato in una maniera del tutto inconsueta, visto che lo youtuber ha deciso di organizzare un furto di un cellulare con tanto di video postato in diretta sui social network. Una trovata che inizialmente è stata trattata come una notizia di cronaca per poi rendersi conto che altro non era che qualcosa di pensato ad hoc per promuovere il nuovo brano musicale dell’estate: una collaborazione con Il Pagante, progetto multiplatino 100% milanese da 14 anni sulla cresta del trend. Il singolo, disponibile su tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica, segna il ritorno de Il Pagante con un brano nato dal sample dell’iconica hit dance anni ‘90 Think about the way e prodotta da Zef e Alessandro La Cava.



Il Pagante, gruppo musicale italiano formatosi a Milano nel 2010, è composto da Roberta Branchini e Edoardo Cremona che intervistati da cremonaoggi.it hanno raccontato come nasce una canzone: “può nascere da un’idea che reputiamo divertente ed interessante. Diciamo questo vale per la maggior parte dei casi; altre volte invece semplicemente ci capitano delle produzioni particolarmente forti e cerchiamo di costruirci il pezzo attorno”.



Il Pagante, chi sono e il grande successo

Il fenomeno musicale de Il Pagante è nato nel 2010 con una pagina Facebook anche se la svolta è arrivata poco dopo quando hanno deciso di esporsi con un canale YouTube dove hanno iniziato a pubblicare i primi video e brani. Proprio il duo parlando della loro evoluzione musicale hanno raccontato: “è stata una crescita graduale. Anche per quanto riguarda il successo, non è mai arrivato tutto insieme e questo ci ha permesso di fare tutto in modo più graduale: passo dopo passo, step by step”.

Nel giro di poco tempo sono passati da live con 100 persone a migliaia di persone: “poco alla volta abbiamo visto le discoteche piene, le certificazioni ai nostri album. Quindi i palazzetti e i concerti all’estero. Un crescendo, come dicevo, graduale di cui siamo davvero fieri”.