Vittorio Emanuele e Marina Doria, genitori di Emanuele Filiberto: insieme da quasi 60 anni
Per alcuni personaggi noti, le curiosità sugli affetti più cari possono essere reperite direttamente dagli elementi storici. E’ questo il caso di Emanuele Filiberto, anche noto come principe di Savoia. La sua discendenza nobiliare ha chiaramente un’ampia documentazione nella cultura del nostro Paese, con particolare riferimento ai suoi genitori. Il discendente della famiglia è infatti figlio di Vittorio Emanuele di Savoia e Marina Doria.
Vittorio Emanuele Di Savoia – padre di Emanuele Filiberto – è l’unico figlio nato dalla relazione tra Umberto II, ultimo sovrano d’Italia, e Maria Josè. Sua moglie, nonché madre del principe di Savoia, è invece Marina Ricolfi Doria, originaria di Ginevra. La storia d’amore tra i genitori del principe è chiaramente lontana nel tempo; stando alle ricostruzioni, pare che i due si siano conosciuti negli anni ’60 per giungere poi al grande passo del matrimonio solo diversi anni dopo e in ben due occasioni.
Vittorio Emanuele e Marina Doria, il “doppio” matrimonio tra Las Vegas e Teheran
Vittorio Emanuele di Savoia e Marina Doria – genitori di Emanuele Filiberto – come racconta DonnaGlamour si sono sposati per la prima volta con rito civile nel 1970 presso Las Vegas. Successivamente hanno suggellato ulteriormente il loro amore con il rito religioso dell’anno successivo a Teheran. Come anticipato, dal loro amore è nato appunto un unico figlio, il principe Emanuele Filiberto di Savoia. Tra l’altro, a dispetto della longevità della relazione, pare che il Umberto II non vedesse di buon occhio la loro unione.
Stando alle anticipazioni de Il Messaggero rispetto all’intervista rilasciata da Emanuele Filiberto a Belve, sono emersi ulteriori dettagli in riferimento al ruolo e peculiarità dei suoi genitori, Vittorio Emanuele di Savoia e Marina Doria. “Mio padre ha sbagliato a non chiedere scusa per le leggi razziali”- avrebbe detto il principe di Savoia – “Avrei voluto che mio padre facesse quello che ho fatto io ben dopo: mi scuso per le leggi razziali. Però qualcosa che lui ha avuto più di me, che è il rispetto per la sua famiglia e la sua storia, non poteva fargli dire queste cose; questo è stato sbagliato“.