Chi vive al mare può fare il bagno. Lo annuncia Palazzo Chigi aggiornando le Faq sul Dpcm “Io resto a casa” del 10 aprile. Il governo ha deciso quindi di ampliare le possibilità di fare sport all’aperto e permette a chi abita al mare o al lago di fare il bagno. Chi vive invece in montagna può passeggiare. «È sempre possibile svolgere l’attività motoria in prossimità della propria abitazione principale, o comunque di quella in cui si dimora dal 22 marzo 2020», la premessa del governo. Questo per il governo vuol dire che coloro che abitano in luoghi montani, collinari, lacustri, fluviali o marini possono effettuare attività motoria in questi luoghi, «ivi compreso fare il bagno al mare/fiume/lago». Ma purché non si tratti di una persona che non può muoversi perché sottoposta alla misura della quarantena o risulta positiva al coronavirus. Inoltre, Palazzo Chigi precisa che tale attività va svolta «individualmente e comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona». Permane però il divieto di ingresso e circolazione negli stabilimenti balneari, chiusi come parchi e aree verdi urbane.



“CHI VIVE AL MARE PUÒ FARE IL BAGNO”

Sul sito di Palazzo Chigi c’è dunque un importante chiarimento che però apre nuove polemiche. Cosa succede a quelle persone che sono state “pizzicate” al mare dalle forze dell’ordine? Questa possibilità è da considerare retroattiva o vale solo da ora che è stata chiarita? Se chiarisce solo cosa prevede il Dpcm del 10 aprile, cosa si fa con chi è stato inseguito con i droni da Barbara d’Urso e ha preso 540 euro di multa? Il governo però spiega. «Resta fermo che deve trattarsi esclusivamente di attività effettuate senza che occorra allontanarsi dalla propria abitazione e senza che si renda quindi necessario l’utilizzo di mezzi di locomozione pubblici o privati, né significativi spostamenti». Di conseguenza si può fare il bagno, ma purché questo non voglia dire allontanarsi troppo da casa. Il governo chiarisce anche che però valgono gli eventuali divieti imposti su base locale, laddove ci siano. «La sussistenza delle condizioni in questione (attività motoria svolta in prossimità alla propria abitazione) potrà essere giustificata con autocertificazione, se gli agenti che fanno i controlli la richiedono».

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