Già l’Europa aveva dichiarato che le aziende che gestiscono i contratti dell’energia elettrica e del gas. Non possono anche gestire fondi destinati al pagamento di una tassa come il canone Rai che, dal 2023, non sarà più addebitato in bolletta. E questo ci voleva, dato che le bollette sono già piuttosto care, ma è vero che qualche partito sta pensando di eliminare proprio questa tassa? E come?
Canone Rai: andiamo verso l’addio?
Alcuni partiti hanno sempre dichiarato che il pagamento del canone è ingiusto, poiché si tratta di una tassa applicata tutte le volte che si possiede un televisore all’interno di un appartamento. Oggi basta avere qualsiasi tipo di dispositivo: anche un computer da la possibilità di vedere le offerte della Rai. Certo è che del canone gli italiani non hanno proprio bisogno per poter liberamente fruire dell’offerta: infatti la Radio Televisione Italiana è una tv statale che offre servizio pubblico. Per questo dovrebbe essere pubblica e garantita grazie alle sovvenzioni pubblicitarie. Per questo obbligare tutti gli italiani a pagare 100 euro l’anno è considerato un pò eccessivo dai contribuenti, c’è da dire inoltre che l’importo è considerato troppo elevato.
Canone Rai: chi vuole eliminarlo dal 2023?
La domanda che tutti si pongono dunque è: cosa accadrà dopo il 25 settembre? Tra le ipotesi più accreditate c’è quella che vorrebbe il pagamento di questa tassa tramite il Modello 730. Ad ogni modo, in questi giorni, sono state fatte anche ulteriori ipotesi. Tra queste, si parla del anche del modello:
- inglese, il cui prelievo è affidato ad una società di recupero crediti;
- israeliano, dove il canone va a sommarsi all’imposta sull’auto;
- francese, dove l’omologa tassa è stata cancellata per poi essere incorporata nella tassa patrimoniale sugli immobili.
Il problema, in questo caso è che in Italia non esiste una patrimoniale sulla prima casa. Motivo per il quale, parlare oggi di una simile soluzione ci sembra un po’ azzardato.