Chi è Chiamamifaro, la cantante del Concerto del Primo Maggio
C’è anche Chiamamifaro tra gli ospiti cantanti dell’attesissimo Concerto del Primo Maggio che si terrà per la prima volta in assoluto nella splendida cornice del Circo Massimo. Il festival musicale che dal 1990 è organizzato annualmente in occasione della Festa dei lavoratori e del Lavoro vede una moltitudine di artisti avvicendarsi sul palcoscenico allestito quest’anno presso il Circo Massimo. Tra i cantanti ospiti c’è anche la giovane Chiamamifaro, all’anagrafe Angelica Gori figlia di Cristina Parodi e Giorgio Gori. Nata a Bergamo, Angelica dopo aver completato gli studi decide di lanciarsi nel mondo della musica pubblicando il primo singolo dal titolo “Pasta Rossa” su etichetta Uma Records. Il brano, pur essendo di una sconosciuta esordiente, si fa notare raggiungendo in pochissimo tempo un milione di streaming.
Sulla scia del successo del primo singolo, Chiamamifaro pubblica il secondo brano dal titolo “Domenica” con tanto di videoclip. A distanza di pochi mesi esce il primo EP dal titolo “Macchie” da cui vengono estrapolati i singoli “Bistrot” e “Limiti”. La grande occasione arriva qualche anno dopo: nel 2022 viene scelta per aprire i concerti dei Pinguini Tattici Nucleari.
Chiamamifaro: perchè si chiama così e il singolo con Default
Ma perchè Chiamamifaro si chiama così? A spiegarlo è proprio la giovanissima Angelica Gori che ha rivelato come la luce del faro rappresenti un posto sicuro, una luce che non lascia mai nessuno da solo. Proprio come la musica fa con lei: un posto sicuro e luminoso dove si sente al sicuro. La giovane cantautrice, intervistata da Billboard.it, ha parlato del nuovo EP e singolo dal titolo Default. Un titolo che racchiude un significato importante: “ho scelto DEFAULT perché racchiude tutto. Significa mancanza”.
Infine parlando dell’ultimo disco, la figlia di Cristina Parodi e Giorgio Gori ha confessato: “la cosa che ho cercato di fare con questo disco è andare a ritrovare la bellezza delle piccole cose della vita ordinaria. Oggi ci perdiamo. Ci viene buttata talmente tanta roba, è come se nulla riuscisse più a stupirci”.