Piero Chiambretti ha recentemente presentato in televisione il suo nuovo programma, La tv dei 100 e uno. Uno spettacolo nuovo, che porta sul palco 100 under 10 che vengono messi davanti alla realtà contemporanea, dimostrando di capirne molto più di quanto, talvolta, gli adulti tendono a credere. E come spesso capita con i format innovativi, ormai rari nella televisione italiana, si è trattato di un vero e proprio successo, con 2,2 milioni di spettatori e il 16% di share.



Parlando con La Stampa, Piero Chiambretti ha raccontato la genesi del suo programma innovativo, svelando anche un retroscena interessante. Era, infatti, chiaro che tra i 100 ospiti under 10 ci fosse anche la figlia del conduttore, Margherita. Della piccola racconta che è “il primo autore del programma: lei stessa ha stilato la lista degli ospiti”. Interpellato sul fatto che la visibilità televisiva potrebbe rivelarsi dannosa per lei, spiega che “non ho mai detto chi fosse delle cento”. Tuttavia, continua a spiegare Chiambretti, il programma “è una sua idea, quindi non poteva mancare. Non l’avrei mai coinvolta [però] in una trasmissione per adulti”. E sempre sulla presenza della figlia in trasmissione, racconta anche un simpatico retroscena, non sapendo chi è la figlia, “sui social è scoppiato il toto-bambina“.



Chiambretti e La tv dei 100 e uno

Tornando, invece, al suo programma innovativo, Piero Chiambretti racconta che gli ascolti di La tv dei 100 e 1 non gli sono mai interessanti, “quello che conta è l’operazione creativa. Aver portato in tv un format così difficile rappresenta già una vittoria”. L’obiettivo del programma è semplice, spiega, i bambini vengono messi a contatto con la realtà, riuscendo facilmente a dimostrare “come i grandi di domani sono spesso già grandi oggi“.

Nelle prossime puntate del programma, Chiambretti spoilera che si tratterà anche dell’argomento social e sovraesposizione. “Siamo immersi nella società dell’immagine e di TikTok”, spiega, e “non puoi chiudere tuo figlio in casa, e dar fuoco a tv e cellulare. Non sono un patito del web ma nemmeno un censore: mi definirei un progressista”. Interpellato, invece, sul fatto di poter, magari, pensare ad un format opposto, facendo scontrare 100 anziani con la realtà, sostiene che “sarebbe bello” realizzarlo. Tuttavia, spiega ancora Chiambretti con una certa nota ironica, “c’è il rischio che, tra la registrazione e la messa in onda, alcuni potrebbero lasciarci”.