La condanna a 18 mesi per Chiara Appendino per i fatti avvenuti a Piazza San Carlo a Torino il 3 giugno 2017 è stata confermata in Appello. L’allora sindaca, come riportato da La Stampa, è stata ritenuta colpevole di disastro, omicidio e lesioni colposi in virtù del modo inopportuno in cui fu organizzato e gestito l’evento. In quella occasione, durante la proiezione su un maxi schermo della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, si scatenò il panico tra la folla a causa di alcuni furti. Due persone morirono nel tentativo di fuggire, mentre 1600 rimasero ferite.
I giudici della Corte d’Appello hanno inflitto la medesima condanna anche all’allora capo di gabinetto Paolo Giordana e all’allora presidente di Turismo Torino Maurizio Montagnese. Condanna di 16 mesi invece per l’ex dirigente della questura Alberto Bonzano e l’ex vicecomandante della polizia municipale Marco Sgarbi. Sono stati assolti, infine, l’ex questore di Torino Angelo Sanna e l’ex capo di gabinetto della questura Michele Mollo. È stata confermata l’assoluzione anche nei confronti del funzionario del comune Paolo Lubbia, dell’ex viceprefetto Roberto Dosio e del componente della commissione di vigilanza Franco Negroni.
Chiara Appendino, confermata in Appello condanna per Piazza San Carlo: l’ex sindaca annuncia ricorso
Chiara Appendino, dopo la conferma in Appello della condanna a 18 mesi per i fatti di Piazza San Carlo, ha annunciato che andrà avanti per ottenere l’assoluzione nei successivi gradi di giudizio. “Rispetto la sentenza, ma una volta lette le motivazioni ricorreremo in Cassazione convinti di poter far valere le nostre tesi difensive. Mi sono sempre difesa all’interno dei processi a testa alta, senza timore e così continuerò a fare. Il mio pensiero in qualità di donna e rappresentante delle istituzioni, al di là di ogni questione giudiziaria è sempre stato rivolto alle vittime e ai loro affetti”, ha affermato l’esponente del Movimento 5 Stelle.