Chiara Dituri, americana di chiare origini italiane, è una pugile la cui storia è diventata da poco un documentario: è stata infatti messa ko, letteralmente, da un pugno, di conseguenza è rimasta ai margini del ring per un anno, per poi ritornare con ancora più voglia di prima. Quando è in “borghese” Chiara Dituri insegna educazione fisica in una scuola superiore, ma prima del lavoro e dopo si reca pressa la Gleason’s Gym di Manhattan, quella che possiamo definire la palestra di boxe più celebre al mondo tenendo conto che lì si sono allenati Mihammad Ali e Mike Tyson, due dei pugili più leggendari di sempre.
“Amo questa città”, racconta la pugile nel documentario “La Santa di Brooklyn”, a lei appunto dedicato, diretto dal regista Ulisse Lendaro. Le origini della sua famiglia sono pugliesi, precisamente di Mola di Bari, trasferitisi oltre oceano da anni e poi hanno divorziato quando lei ne aveva solo sei.
CHIARA DITURI “CON PAPA’ NON PARLO MAI MA NON IMPORTA”
Il rapporto con il padre, racconta la stessa pugile, non è il massimo: “Se mi parla o meno non è rilevante”, racconta lei come si legge sul Corriere della Sera, aggiungendo i suoi ricordi di quando erano bambini, frammenti di vita “senza emozioni”, visto che a casa sua “si urlava e basta”, complice appunto un rapporto fra i suoi genitori che si stava sempre più sgretolando.
Chiara Dituri è quindi cresciuta in un ambiente famigliare difficile e complicato, e più passavano gli anni e più la stessa si sentiva “impotente”, con una madre che non l’ascoltava anche perchè la stessa si doveva occupare del suo fratello Nunzio, di sei anni più grande di lei, e finito nel tunnel della droga. Nel corso del documentario ci si sofferma anche sull’episodio accennato sopra, quello del durissimo colpo ricevuto: era il 2022 e nel corso del match Chiara subì una commozione cerebrale, che ovviamente non ha giovato su una condizione psichica già fragile.
CHIARA DITURI “USCITA DISTRUTTA DA UN INCONTRO”
La giovane pugile racconta di esserne uscita distrutta da quell’incontro, con il suo corpo che era divenuto improvvisamente “ipersensibile alla luce”, non potendo uscire di casa se non “con tre paia di occhiali da sole”, ma non era finito qui, visto che la stessa si sentiva debolissima, non riusciva a camminare e per questo passò gran parte delle sue giornate a letto, oltre ad avere le palpitazioni.
Chiara Dituri non riusciva a intravedere la luce in fondo al tunnel visto che i medici non erano riusciti a darle una spiegazione sul suo stato fisico, e alla fine le rimase una sola opzione: “Era la fede l’unica cosa che avevo in quel momento”, racconta. Ecco perchè l’atleta porta sempre con se la Bibbia quando va ad allenarsi in palestra, mentre sulla gamba un tatuaggio in cui si legge che Cristo le dà la forza e per questo può fare ogni cosa.
CHIARA DITURI, I SUOI AMICI: “PERCHÈ COMBATTI CHE SEI CARINA?”
Molti oggi non capiscono perchè va sul ring a farsi picchiare e a picchiare, e spesso e volentieri Chiara Dituri si sente domandare: “Perchè combatti, sei carina, ti picchiano in faccia”. Ma per lei non vi è sensazione più bella se non quella appunto di salire sul ring, “un qualcosa che ti dà potere” racconta lei, aggiungendo che non le interessa ciò che pensano gli altri, in quanto Chiara “voleva essere diversa”, e cercare qualcosa di speciale che nessun altro ha. Infine la sua più grande paura che non è affatto la morte ma “non vincere”.
Il suo sogno è quello di diventare campionessa dei pesi superpiuma: siamo certi che con questa grinta e determinazione alla fine ce la farà, anche perchè se non la fermata un pugno in testa e una durissima commozione cerebrale, cos’altro potrà fermarla per raggiungere il suo sogno? Un grande in bocca al lupo Chiara, l’Italia fa il tifo per te.