La Stampa racconta la “svolta” femminista di Chiara Ferragni. L’influencer di recente si è fatta fotografare con un cartello che riporta la bassa percentuale mondiale di imprenditrici (35%); poi ha preso parte con uno dei suoi sponsor alla selezione di 10 start up al femminile, culminata con l’assegnazione alla vincitrice di un premio di 75mila euro. “È stato un gesto concreto – dice Ferragni –, le start up al femminile fanno fatica a ricevere finanziamenti, appena il 2% ci riesce“.
La creatrice del blog “The Blonde Salad” ha spiegato perché, dal suo punto di vista, tante ragazze hanno voglia di fare impresa se la strada è così in salita: “Hanno un’idea e vogliono mettersi alla prova. Sanno usare i social. Alcune start-up sono già visibili nel digitale. Io per esempio seguivo Factanza, una media company che porta l’informazione sui social e ripostavo spesso i loro contenuti. DonnexStrada è una diretta Instagram per tenere compagnia alle ragazze che escono da sole la sera. Unobravo è un sistema innovativo di assistenza psicologica. Hanno un punto di vista, come possiamo averlo solo noi donne, capaci di andare incontro anche a una fragilità sociale femminile“.
Chiara Ferragni: “Il mio non è lavoro? Non ho orario d’ufficio ma è impegnativo…”
Per riuscire a sfondare, però, non basta avere una buona intuizione. Parola di chi ce l’ha fatta: “Per avere successo bisogna aver pazienza e lavorare duramente. Sono stata la prima a credere nel potere dei social. E sono stata fortunata, ho intercettato un mutamento importante. Non ho una ‘ricetta’. Posso dire che mi sono imposta di non stare ferma, di cambiare sempre. Ogni anno faccio qualcosa mai fatto prima“. Nell’intervista concessa a La Stampa, Chiara Ferragni ha risposto anche a chi sostiene che il suo non sia un lavoro ‘vero’: “Può sembrare. Non ho un orario d’ufficio (e certo, mi occupo di cose belle, interessanti) ma è impegnativo, credetemi, e richiede tantissima energia. Il vantaggio è che decido i miei ritmi. Se ho bisogno di una settimana, per me, la famiglia, i figli, non devo chiedere permesso. Sono padrona del mio tempo. Sono il boss di me stessa!“. Non si tratta di un dettaglio, soprattutto per una donna che voglia mettere al mondo dei figli: “Ogni donna, quando sta per avere i bambini si chiede se la maternità interferirà e influenzerà il suo modo di lavorare. Se avrà uno stop nella carriera. È un timore che hanno tutte. Un padre non si fa mai, salvo rare eccezioni, questa domanda. Se vuoi avere anche altro, oltre il lavoro, sei costretta a pensarci bene. Servono leggi che tutelino di più le donne, in qualsiasi ambito, perché non debbano chiedersi se, da madri, avranno problemi, se dovranno rinunciare a qualcosa di importante“.
Chiara Ferragni: “Ecco che mondo vorrei per i miei figli”
Tra le lezioni di Chiara Ferragni c’è quella che insegna a non temere il fallimento: “Il rischio c’è sempre. Bisogna considerare la possibilità di fallire e non averne paura. Se tenti più progetti, sai che alcuni funzioneranno e altri no. Lo metto in conto anch’io. In alcune cose sono bravissima, in altre ok, ma meno. Ci sono stati dei mini-fallimenti ma non era la fine del mondo. Da quello che succede, impariamo e ripartiamo“. L’influencer ha anche raccontato il suo rapporto con la discriminazione di genere: “Non essendo mai stata assunta, l’impatto con le discriminazioni è stato minimo. Ma, specialmente all’inizio, da giovanissima, nessuno mi prendeva sul serio. Ricadevo nello stereotipo della ragazza carina (poi, la bellezza ti dà anche dei vantaggi), era difficile farmi ascoltare, ma ho deciso che avevo delle cose da dire e le avrei dette. Ho insistito quando gli altri profetizzavano: questa sparisce tra sei mesi“. L’iniziativa “Forti insieme” che l’ha vista protagonista fornisce a Chiara Ferragni l’occasione per lanciare un appello a tutto il mondo femminile: “Non smetterò mai di dirlo: bisogna fare squadra, fare rete, allearci. Noi donne siamo cresciute nel segno della competizione, l’una contro l’altra, e questo ci indebolisce. Dobbiamo scardinare i meccanismi mentali. Non è facile, ma proviamoci. Abbiamo parecchi traguardi da raggiungere: pari opportunità, equal pay, crescita sociale“. L’ultima domanda riguarda i suoi figli, Leone e Vittoria. Che mondo vorrebbe Chiara Ferragni per loro? “Un mondo inclusivo, in cui ci sia apertura mentale verso chiunque, senza gender gap, senza pregiudizi per le inclinazioni, per le disabilità. I miei figli crescono in una società che sta già cambiando, a cominciare dall’educazione in famiglia. Immagino un futuro dove le donne, forti insieme, saranno invincibili“.