Chiara Ferragni si prepara a diventare mamma per la seconda volta nella sua vita. Un momento indubbiamente molto emozionante, che l’influencer si appresta a vivere con grande entusiasmo, dopo avere ormai superato la settimana di gravidanza numero 35. La piccola, già soprannominata da tutti “Baby girl”, nascerà a marzo, presumibilmente nella seconda parte del mese, dunque per papà Fedez dovrebbe esserci la possibilità di stare accanto alla sua dolce metà al momento del parto, dal momento che il Festival di Sanremo, al quale parteciperà in coppia con Francesca Michielin, si concluderà sabato 6 marzo.
Chiara Ferragni, tuttavia, non avendo certezze assolute in merito alla reale data di nascita della secondogenita, non seguirà il marito in landa matuziana e resterà a casa, così da non farsi cogliere impreparata da doglie improvvise: “Starò a Milano perché al Festival non ci può essere pubblico e comunque sono molto vicina alla data del parto – ha spiegato la diretta interessata nelle scorse ore –. Meglio così, lo guarderò con Leo e la mia famiglia”.
CHIARA FERRAGNI: “NOSTRA FIGLIA AVRÀ IL DOPPIO COGNOME”
Chiara Ferragni, tuttavia, non ha voluto effettuare anticipazioni circa il nome che sarà dato alla bambina: “Lo solo condivideremo quando nascerà. Non l’abbiamo mai pubblicato e ci siamo stati attenti perché lo sa anche Leo”. Sembrerebbe dunque essere stata scartata l’ipotesi Rachele, che era comparsa più volte nelle Stories di Instagram dei Ferragnez. La piccola, però, avrà sicuramente il doppio cognome: Lucia (quello di Fedez) e Ferragni (quello della mamma). Questo perché, come spiegato dall’influencer, “sono importanti allo stesso modo e dare il solo cognome del padre deriva da un sistema patriarcale con cui non mi trovo d’accordo. Si può fare anche in Italia. Devono essere d’accordo entrambi i genitori”. Peraltro, in questi giorni su tale argomento si è registrata anche una sentenza della Consulta, nella quale i giudici hanno scritto: “L’attuale sistema di attribuzione del cognome paterno ai figli è retaggio di una concezione patriarcale della famiglia e di una tramontata potestà maritale, non più coerente con i principi dell’ordinamento e con il valore costituzionale dell’uguaglianza tra uomo e donna”.