Perquisizioni della Guardia di Finanza a Milano, Udine e Bari per il caso Chiara Ferragni. L’indagine della procura di Milano sull’influencer da oltre 29 milioni di follower va avanti con nuove acquisizioni nelle società della stessa e in quelle delle aziende che hanno stipulato accordi con lei sui prodotti, legandoli a iniziative di beneficenza. Come evidenziato da Repubblica, oggi sono stati acquisiti vari documenti, utili a ricostruire la genesi degli accordi, come copie dei contratti e scambi di mail nei computer aziendali.
Gli agenti del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, su delega del pm Cristian Barilli e del procuratore aggiunto Eugenio Fusco, a capo del dipartimento Antitruffe, si sono recati a Corato (Bari), dove ha sede Dolci Preziosi, a Tarcento (Udine), dove ha sede invece Trudi, infine nella sede milanese di Oreo. L’obiettivo è ricostruire dettagliatamente le operazioni commerciali che Chiara Ferragni ha pubblicizzato attraverso i suoi canali social.
CHIARA FERRAGNI, PERQUISIZIONI PER FARE CHIAREZZA SU CAMPAGNE DI PRESUNTA BENEFICENZA
Le perquisizioni della Guardia di Finanza sono utili per ricostruire nei dettagli le operazioni commerciali degli ultimi anni, come le iniziative legate alla bambola Trudi, alle Uova di Pasqua di Dolci Preziosi e alle “capsule collection” a edizione limitata dei biscotti Oreo. Nelle scorse settimane, invece, era stata presa la stessa iniziativa giudiziaria nei confronti della società Balocco, che produce i pandoro “Pink Christmas”, quelli da cui è partita l’inchiesta della procura di Milano, per la quale Chiara Ferragni è indagata per truffa aggravata dalla minore difesa.
Sul contratto tra l’azienda cuneese e l’influencer si era pronunciata l’Antitrust, dopo una lunga istruttoria, comminando una multa di oltre un milione alla stessa imprenditrice digitale. Dopo che la procura generale della Cassazione ha risolto il conflitto di competenza emerso tra le procure di Milano e Cuneo nei primi atti dell’indagine, la procura di Milano procede spedita. Attualmente risultano iscritti nel registro degli indagati, oltre a Chiara Ferragni, la presidente di Balocco, Alessandra Balocco, il braccio destro dell’influencer Fabio D’Amato, e l’imprenditore Franco Cannillo di Dolci Preziosi.