C’è una spaccatura totale nella società di Chiara Ferragni, che col primo socio Alchimia ha effettuato un’iniezione di liquidità di 500mila euro: dopo il divorzio con il manager Fabio Maria Damato, emergono divergenze anche con l’imprenditore Pasquale Morgese. Questi ha mosso alcune contestazioni sulla gestione societaria con una lettera al cda presieduto da Paolo Barletta, che è il primo azionista di Fenice tramite Alchimia col 40%.



Il legale di Morgese, entrato nella società di Chiara Ferragni acquisendo le azioni dell’ex compagno dell’influencer Riccardo Pozzoli, ad esempio contesta l’aumento di capitale di qualche anno fa di due milioni di euro, a cui non avrebbe partecipato, poi ha criticato alcune scelte recenti. Tra l’imprenditore di Barletta e Chiara Ferragni non mancano i precedenti, visto che quattro anni fa divorziarono in Serendipity, un’altra società dell’influencer che rescisse il contratto con due aziende di Morgese, cioè Mofra e N1, a cui era legato per la produzione di calzature e accessori.



CHIARA FERRAGNI VERSO UNA CRISI SOCIETARIA?

Tutto ciò evidenzia il caos nella società di Chiara Ferragni: l’azionariato è sempre più complesso, visto che ora la lettera dell’imprenditore pugliese potrebbe avere delle conseguenze giudiziarie, secondo Il Messaggero. I tempi di uscita del manager Damato avevano suscitato critiche, visto che doveva andar via già a dicembre. Inoltre, Alchimia ha mandato Lorenzo Castelli, suo manager di spicco, per monitorare l’amministrazione della partecipata, quasi fosse un “commissario”. Castelli starebbe controllando i conti per delineare il bilancio dell’anno scorso che deve mettere in conto accantonamenti per fronteggiare in primis lo scandalo Balocco, il caso delle uova di Pasqua e la perdita di altre licenze.



Ma il manager starebbe lavorando anche a nuove strategie per rilanciare la società, anche prevedendo l’allargamento degli affari all’estero, in particolare in Oriente e nei Paesi arabi. Proprio in chiave rilancio, la finanziaria Sisterhood, che detiene il 32% di Fenice e dove Chiara Ferragni ha inserito la madre Marina Di Guardo, ha immesso 500mila euro per il fabbisogno operativo, ma sarebbe una soluzione tampone in vista dell’approvazione del bilancio. Infatti, si potrebbe arrivare a rivedere la governance, visto che va sostituito Damato e vanno fatti dei chiarimenti alla luce delle accuse di Morgese.

RIVOLUZIONE NELL’ARCHITETTURA SOCIETARIA DOPO L’ADDIO DI DAMATO

Chiara Ferragni al momento non commenta, resta in silenzio da Capri dove si sta godendo le vacanze. Ma non potrà ignorare a lungo la crisi societaria, deflagrata con l’addio di Fabio Maria Damato, che faceva parte del gruppo da sette anni ed era il suo braccio destro tramite incarichi importanti. Ma il loro rapporto sarebbe stato intaccato proprio dal caso Balocco e degli altri casi legati alla beneficienza. La madre dell’influencer, Marina Di Guardo, è stata nominata direttore generale della Sisterhood e avrà i poteri gestionali che prima deteneva Damato, che aveva un ruolo centrale non solo nella gestione delle aziende e avrebbe avuto un peso anche nella separazione di Chiara Ferragni con Fedez, visto che quest’ultimo avrebbe palesato spesso l’insofferenza nei confronti del manager, ritenuto tra i responsabili del crollo mediatico della moglie.