Non solo attrice, Chiara Francini si è fatta conoscere ed apprezzare dal grande pubblico anche come scrittrice e conduttrice televisiva. L’attrice, intervistata da Il Fatto Quotidiano (data 26 luglio 2020) si è raccontata a a pochi giorni dalla partenza della prima edizione del Lecco Film Fest- Donne oltre gli sche(r)mi in programma dal 30 luglio al 2 agosto. “Sono molto amata dalle donne, in maniera trasversale, e ricambio senza indugio. Il segreto è la condivisione che non deve annullare ma esaltare le differenze. Come voleva Sandro Penna ‘felice chi è diverso essendo egli diverso. Ma guai a chi è diverso essendo egli comune”. Nonostante l’impegno imminente, la Francini sta ultimando anche i preparativi per “L’amore segreto di Ofelia” di Steven Berkoff e sta scrivendo il quarto romanzo. Parlando proprio della scrittura ha detto: “mi ha liberato. La scrittura mi ha spogliato davvero. E’ un’avventura ardita, artigianale, a differenza del cinema e della tv, sei tu che decidi come imbrattare, creare universi sterminati”.
Chiara Francini, 3 libri di successo e un quarto in arrivo
Tre i libri finora pubblicati da Chiara Francini “Non parlare con la bocca piena”, “Mia madre non lo deve sapere” e “Un anno felice” per un totale di 120 mila copie vendute. Le vendite però non sono importanti per l’attrice che precisa: “è importante trovare la condivisione, la moltiplicazione, il progresso. La cultura è prendersi per mano, come in un girotondo. Scrittura e teatro sono le attività che mi hanno dato più respiro nella vita professionale”. L’attrice parlando poi del mondo del cinema fa una importante riflessione: “non offre ruoli femminili con più di due o tre colori: a galassie ascendenti preferisce evoluzione orizzontali. Spero la situazione migliori, non è un problema di grandezza, ma di respiro altrimenti si gioca con le figurine”. Divisa tra cinema, tv e scrittura, la Francini si prepara anche al primo adattamento del suo romanzo “Un anno felice: “sono strepitosamente felice. C’è in me un pronto desiderio di giustizia, è fondamentale trovare non storie da donne, ma storie di donne”. Sul finale impossibile non parlare di amore: “dovremmo aspettarlo con le braccia lungo i fianchi e le mani aperte, comprenderlo e non istruirlo: l’amore è una fetta di pane all’olio, è superiore ad un piatto elaborato perchè senza artificio e volontà. Ma oggi non è più l’appuntamento principale in agenda”.