C’è anche Chiara Galiazzo, tra le ospiti della nuova puntata di Verissimo, il talk show condotto da Silvia Toffanin in onda ogni sabato pomeriggio a partire dalle 16 su Canale 5. È da un po’ di tempo che la cantante padovana – vincitrice di X Factor nel 2012 – non compare in televisione. Non solo: è da un po’ di tempo anche che non la vediamo rilasciare interviste; la sua ultima – a quanto sembra – risale all’uscita dell’album Bonsai (come fare le cose grandi in piccolo) avvenuta la scorsa estate. In questa occasione, la Galiazzo ha parlato a lungo proprio del suo nuovo lavoro discografico, che l’ha vista ripercorrere in musica alcune delle tappe fondamentali della sua vita. Che con la musica, tra l’altro, hanno non poco a che fare.
Chiara Galiazzo: “A 26 anni mi dicevano che ero vecchia”
“Che ci vuole tanta pazienza nella vita, personalmente nella musica ne ho sempre messa tanta, soprattutto se pensiamo ai miei esordi, per ben otto anni ho fatto tantissimi provini e non mi hanno mai preso”, racconta Chiara il 6 luglio a Recensiamo Musica. “Mi rendo conto che se non avessi avuto tutta quella pazienza non mi sarei ritrovata nel posto giusto al momento giusto, bisogna sempre resistere anche se gli altri ti dicono che sei pazzo. Spesso succede, mi era capitato anche all’epoca, mi dicevano ‘smetti di provarci perché sei vecchia’, considera che avevo ventisei anni. Robe assurde, perciò la resilienza è fondamentale”. Da quest’esperienza proviene anche il titolo del cd, ispirato al famoso albero in miniatura di origine orientale. Anche Chiara Galiazzo ammette di sentirsi un po’ bonsai, maestoso albero in formato mini: “Bonsai è il primo album che spiego così tanto e sono contenta di farlo, perché vorrei che trasmettesse molti spunti di riflessione, al suo interno ci sono un bel po’ di mie esperienze personali, sono stata fortunata a poter scrivere e collaborare con autori bravi e sensibili”.
Chiara Galiazzo si racconta
Il singolo che ha accompagnato l’uscita del disco ha un titolo altrettanto emblematico, Non avevano ragione i Maya. Il riferimento è alla profezia riguardante la presunta fine del mondo nel 2012, anno che per lei – come già accennato – è stato particolarmente prolifico… oppure l’anno in cui ha dato maggiori frutti, volendo mantenere la metafora dell’albero. Al di là della leggenda Maya, Chiara Galiazzo non è una che si arrende ai calcoli così facilmente, preferendo tendenzialmente seguire il corso naturale delle stagioni. Anche se non è sempre così: “In realtà questo è un mio grosso problema, perché ho il 100% di entrambe le cose che si scontrano continuamente all’interno del mio cervello. Da un lato sono laureata in economia, dall’altro costruisco casette, per cui tendo a seguire sia la ragione che l’istinto, entrambi eccessivamente, al punto che a volte sembro un po’ strana per via proprio di questo conflitto interiore. La musica è l’unico tallone di Achille che ho, nel senso che non riesco a fare calcoli, mi lascio trasportare totalmente da lei”.