Chiara Galiazzo ha appena compiuto 34 anni e – proprio in concomitanza con il suo compleanno – ha pubblicato il suo quarto album in studio tutto dedicato all’‘arte’ della pazienza. Il titolo, per l’appunto, è Bonsai, una delle piante da appartamento più difficili in assoluto da coltivare, una di quelle per cui – oltre al pollice verde (la famigerata ‘passione’) – occorre anche saper pazientare. Così la sua autrice ne parla in un’intervista del 28 luglio scorso a Gq: “Ho iniziato a rivedere molte cose nella mia vita. L’approccio emotivo con le cose, il modo in cui mi nutro… Ho lavorato tanto per cambiarmi internamente. Poi ho cominciato a guardare fuori. Ho scoperto il fascino di cose che fino a quel momento non mi interessavano proprio. Sarà la vecchiaia? Sono stata una studentessa fuori sede per anni, si vede che lo sono rimasta dentro. Le cose tipo ‘coltiviamo la riflessività, ammiriamo una cosa in silenzio’ non le avevo mai contemplate. Ed ecco che tre anni fa ho scoperto le piante”.
Chiara Galiazzo parla dei suoi punti di riferimento
Questa sera, Chiara Galiazzo sarà ospite di Una storia da cantare, il programma condotto da Enrico Ruggeri e Bianca Guaccero in onda questa sera in replica su Rai1. La puntata è ‘guarda caso’ dedicata a Mina, una delle più grandi fonti d’ispirazione per Chiara, che con lei condivide non soltanto il colore di capelli (quel caratteristico rosso aranciato che sembra accomunare quasi tutte le più grandi artiste di una certa epoca, per esempio Milva e Ornella Vanoni), ma anche una voce niente male. A partire proprio dai suoi miti, la Galiazzo descrive il suo stile ‘musicale’ (e non solo): “Non sono il tipo romantico alla ‘non mi lasciare, torna da me’. I miei punti fissi sono Mina, Dalida, Florence and the Machine; donne che cantano bellissime melodie con voci pazzesche, senza dover fare la labiale del tema. Amo Piero Ciampi, che Morgan mi fece interpretare a X Factor, ed ero felice perché Ciampi non è certo uno che te le manda a dire”.
Il viaggio in Giappone di Chiara Galiazzo
Durante questa pausa dalle scene, Chiara Galiazzo ha scoperto la bellezza del viaggio. A dire il vero, però, non si è trattato di una vera e propria ‘pausa’, visto che anche durante le sue vacanze Chiara ha continuato a lavorare (se non altro raccogliendo spunti): “Quando ne avevo le scatole piene”, racconta, “prenotavo un aereo e andavo via”. Per un certo periodo è stata anche in Giappone, e la cultura di questo Paese l’ha ispirata nella scrittura di uno in particolare dei brani dell’album. “C’è un detto giapponese: ‘Cadi sette volte ma ti rialzi otto’”, sentenzia a tal proposito Chiara. Viene dal Giappone anche Banana Yoshimoto, una delle sue scrittrici preferite: “La amo per l’essenzialità, per la freschezza; vorrei che Bonsai lasciasse addosso quella stessa sensazione”.