Il 2021 della Rai riparte da un film dedicato a una donna in grado di tracciare un solco nel Novecento: parliamo di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari. Coproduzione Rai Fiction – Eliseo Multimedia, il tv movie andrà in onda domenica 3 gennaio in prima serata su Rai 1 per la regia di Giacomo Campiotti e con protagonista Cristiana Capotondi. Nel cast troviamo anche Aurora Ruffino, Miriam Cappa, Greta Ferro, Eugenio Franceschini, Valentina Ghelfi, Sofia Panizzi, Roberto Citran e Paolo Graziosi.
«Iniziamo benissimo, nel solco della tradizione Rai: grandi personalità hanno anteposto il bene comune alla propria soggettività, hanno anteposto qualcosa di più che il bene comune, come ha fatto Chiara Lubich», ha esordito Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction, in conferenza stampa: «Grazie agli attori e grazie alle attrici, grazie a Cristiana Capotondi e grazie a Luca Barbareschi che ha creduto fino in fondo a questa storia. Questa è una storia molto femminile, che centra l’attenzione su questa straordinaria figura di donna che, nel dopoguerra, rappresenta una figura nuova del femminile. Con l’incredibile forza della volontà e della bontà riesce a fare qualcosa che sarebbe stato impossibile a quei tempi: riesce infatti a imporsi con una autorevolezza unica».
Queste le parole del direttore di Rai 1 Stefano Coletta: «Ho avuto la fortuna di conoscere Chiara Lubich, lei era una donna che aveva incontrato Dio. Più che nella mistica, lo aveva incontrato e così lo ha veicolato per tutta la vita nell’azione. Lei era una donna molto tenace, molto pratica. Questo film non ammette retorica, è dritto come era lei. Per Rai 1 e Rai Fiction è un onore iniziare con questo film su questa figura che spero anche i giovani possano riscoprire: abbiamo sempre più bisogno di figure che nell’operatività hanno rivoluzionato il modo di pensare e di agire di tante persone»
Luca Barbareschi, il primo a credere nel progetto Chiara Lubich, ha ringraziato la Rai: «Molte aziende ormai sono straniere, noi siamo italiani: 100 persone lavorano in questa azienda, dagli attori ai registi, e abbiamo ottenuto grandi risultati scegliendo strade difficili. Chiara Lubich è forse la strada più difficile. Io spero che Chiara Lubich diventi simbolo di unità, di focolare, di sempre».
Un ruolo decisivo lo ha interpretato anche il Trentino, come evidenziato da Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento: «Abbiamo creduto fin da subito in modo concreto in questo progetto, fortemente legato a questo territorio. Il Trentino si riconosce nella figura di Chiara Lubich in tutto ciò che ha rappresentato, noi abbiamo fatto diverse iniziative in occasione del centenario».
Così il regista Giacomo Campiotti: «Io ho cercato di dare il mio contributo raccontando una storia per tutti: Chiara Lubich non è un racconto solo per il mondo cristiano, ma ha l’obiettivo di parlare con tutti, nel rispetto delle differenze. E’ stata un’impresa difficile ed esaltante. Questa sceneggiatura è stata la più difficile della mia carriera».
É toccato alla bravissima Cristiana Capotondi l’arduo compito di vestire i panni di Chiara Lubich: «Io mi porto a casa un’esperienza molto bella, molto riflessiva, totalizzante. Voglio farmi portavoce della condizione emotiva nella quale abbiamo girato, abbiamo costruito questo piccolo primo focolare e ci piace pensarci come iniziatrici di un percorso».
L’attrice ha poi parlato della preparazione al ruolo: «Io ho guardato tantissimi documentari su Chiara Lubich, ho cercato di avere una visione d’insieme del personaggio. Ma ho temuto che fosse deviante: noi raccontiamo un periodo storico preciso, quando inizia questo percorso che non sa dove la porterà. Sono partita dall’idea di essere una giovane donna alle prese con un dolore enorme, quello di vedere la propria città bombardata. Mi sono commossa vedendo il film: la guerra è raccontata talmente bene che trasmette un dolore vero»: Chiara Lubich è stata «una donna molto materna pur non avendo figli», ha sottolineato Cristiana Capotondi: «Questa storia ci ha ricordato molto cosa significhi essere fratelli»
Così, invece, Aurora Ruffino, che nel tv movie veste i panni di Ines: «Anche io sono emozionatissima e felicissima di aver preso parte a questo progetto speciale. Si è creato un rapporto molto forte, molto profondo, avevamo l’impressione di essere amiche già da anni e abbiamo fatto di tutto per mettere questo amore e questo affetto in ogni scena».