Il film L’Amore Vince Tutto dedicato a Chiara Lubich ha incuriosito molti telespettatori ed internauti circa la storia vera della protagonista. A fornirci ulteriori informazioni in merito è la stessa attrice, che in un’intervista rilasciata sulle pagine di fanpage.it entra nei dettagli del suo personaggio, senza tralasciare sfumature apparentemente irrilevanti. Cristiana Capotondi ha studiato da cima a fondo la vera storia di Chiara Lubich ed è certa che quanto costruito dalla fondatrice del Movimento dei Focolari sia frutto di intuizioni e capacità di coinvolgimento: “Parliamo di una sola donna con un’intuizione iniziale che poi è riuscita a coinvolgere un sacco di gente”, si legge sul portale. “La cosa più bella di Chiara è la sua straordinaria capacità di coinvolgimento. Faceva sentire ogni persona partecipe di un percorso, di una visione, di un progetto. Credo che questo sia stato il suo punto di forza”, continua Cristiana Capotondi. Una descrizione che calza a pennello con il film in onda questa sera su Raiuno.(Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



Chiara Lubich, chi è il personaggio interpretato da Cristiana Capotondi

Su Raiuno va in onda la vera storia di Chiara Lubich con il film L’Amore Vince su Tutto. Ad interpretare la protagonista, fondatrice del Movimento dei Focolari, è la famosa attrice Cristiana Capotondi. In un’intervista rilasciata ai microfoni di Fanpage.it, la Capotondi ha sottolineato l’importanza del messaggio lanciato da Chiara e dal suo personaggio. Un personaggio, quello reale, che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel giorno della sua morte tredici anni fa – definì “una delle figure più rappresentative del dialogo interreligioso e interculturale”, capace di rapportarsi e confrontarsi con il mondo laico “sulla base della supremazia degli ideali umani della solidarietà, giustizia e pace fra popoli e nazioni”. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



Chiara Lubich, la vera storia della fondatrice del Movimento dei Focolari

La vera storia di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, sarà al centro del film in onda oggi su Rai1. Una storia ricca, la sua, vissuta tra le difficoltà economiche e l’impegno costante che non la abbandonerà mai, quello a servizio della Chiesa e di Dio. E’ il 1943 l’anno della chiamata in seguito alla quale avverte la necessità di donarsi pienamente a Lui e proprio il 7 dicembre all’alba, alla presenza solo di un sacerdote, Chiara farà voto di totale consacrazione a Dio. Durante gli anni segnati dal secondo conflitto Mondiale, molte giovani ragazze seguirono la sua stessa strada e mentre sono in tanti a sfollare e lasciare Trento, le giovani si aggregarono trovando un appartamento di due stanze in Piazza Cappuccini soprannominato “la casetta” e dando vita al “primo focolare”.



Da quel momento Chiara e le sue compagne iniziarono a dedicarsi anima e corpo ai più poveri ed a coloro che hanno visto la propria vita andare in frantumi a causa della guerra. L’azione di Chiara con il passare del tempo diviene sistemica, al punto da tracciare un programma mirato a risolvere il problema sociale di Trento. Non mancheranno tuttavia critiche e sospetti dal momento che non sarà semplice vivere il Vangelo ed al tempo stesso mettere insieme i pochi beni e fare dell’unità il messaggio guida. Proprio da quel piccolo gruppo però prese il via il Movimento dei Focolari. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

Chiara Lubich e il sogno di una fratellanza universale

La storia vera di Chiara Lubich è quella di una donna che sogna la fratellanza universale, un mondo di pace e solidarietà, senza barriere, ma anzi con ponti. La straordinarietà di questa donna sta anche nel fatto che fosse “avanti” e che quindi abbia ancora molto da dire oggi. Durante la guerra e i bombardamenti, nel momento in cui crolla “tutto”, Chiara Lubich si rende conto che ciò che resta è solo Dio. Inevitabile allora il parallelismo con la nostra guerra contro la pandemia Covid che ci riporta alla stessa conclusione raggiunta da Chiara Lubich. La sua è una storia di un’avventura spirituale e umana per costruire una società più unita, in cui la fratellanza universale è presupposto di pace tra gli uomini. La sua figura carismatica, che scelse l’amore come riferimento ed ebbe anche l’accoglienza verso il prossimo come bussola, è senza dubbio attuale. Ma è anche la storia di una donna straordinaria che ha valorizzato il ruolo delle donne nella Chiesa e nella società con un cammino ispirato anche al Vangelo. (agg. di Silvana Palazzo)

Chi è Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari?

In vista della messa in onda, questa sera, di Chiara Lubich. L’amore vince tutto, il film tv di Rai1 dedicato alla saggista e fondatrice del Movimento dei Focolari, proviamo a restituire nelle poche righe che seguono un ritratto dell’anima complessa e in un certo modo multiforme di Chiara Lubich, precisando subito che ‘anima’ non è un termine usato per caso. Di fatto, Chiara è stata una persona spirituale, luminosa di quella stessa luce che il nome che si era scelta evocava in maniera abbastanza eloquente. Chiara – all’anagrafe Silvia – viene educata alla fede divina e cattolica fin dalla prima infanzia. Nel 1942 entra a far parte dell’Ordine francescano secolare, e prima ancora dell’Azione Cattolica, in cui ricopre il ruolo di dirigente giovanile diocesana. Dopo aver frequentato l’istituto magistrale ed essersi appassionata alla filosofia, tenta il concorso per una borsa di studio presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che perde per un solo punto. A quel punto, sente farsi strada nel suo interno una consapevolezza sempre più forte: “Sarò io [Dio] il tuo Maestro”.

Storia vera di Chiara Lubich

Illuminata, ancora una volta, da un sapere che sembrerebbe quasi infuso, Chiara Lubich inizia subito a lavorare come insegnante. Ma il Maestro dei maestri la conduce per vie traverse verso un altro sentiero di svolta della sua vita: sono gli anni della guerra, e lei desidera evidentemente la pace, una pace che vada al di là della fine dei bombardamenti. Così – sulla scia dell’esperienza francescana – dà vita al Movimento dei Focolari, una realtà fino ad allora inedita nata per portare i giovani come lei a vivere in comunione di beni materiali e spirituali. L’influenza di san Francesco appare chiara fin da subito: i componenti del Movimento – che ben presto arrivano a un numero di 500 – sono chiamati a vivere la povertà e la fraternità, condividendo quella luce e quel calore propri dello Spirito che ognuno di noi si porta dentro. Da qui, appunto, il nome di ‘focolarini’.

Le parole di Chiara Lubich e la beatificazione

Negli ultimi anni, gli ideali e gli obiettivi-ideali del Movimento dei focolari si sono estesi al mondo intero, facendosi via via più ambiziosi. Il principale è quello dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso, ispirato al mandato evangelico: “Che tutti siano uno”(Gv 17,21). “Non ho mai fatto programmi”, ha detto più volte Chiara Lubich, prima della sua scomparsa avvenuta nel 2008. “Lo spartito è in cielo, noi cerchiamo di suonare quella musica in terra”. Nessuna ambizione, dunque; solo una preghiera: “Vorrei che l’Opera di Maria, alla fine dei tempi, quando, compatta, sarà in attesa di apparire davanti a Gesù abbandonato-risorto, possa ripetergli: ‘Quel giorno, mio Dio, io verrò verso di te… con il mio sogno più folle: portarti il mondo fra le braccia’. Padre, che tutti siano uno!”. Il 27 gennaio 2015, papa Francesco ha aperto ufficialmente la sua causa di beatificazione, conclusasi a livello diocesano il 10 novembre scorso.