Chiara Moroni, figlia di Sergio, il deputato socialista che nel 1992 si tolse la vita dopo aver ricevuto due avvisi di garanzia all’interno della famosa inchiesta Mani Pulite, ha parlato con il Corriere della Sera di quel terribile (ma per certi versi eroico) gesto, oltre che riflettere sull’attualità politica italiana. Partendo da suo padre, confessa che “da figlia non posso che dire che vorrei ancora papà qui con me”, sostenendo che “gran parte del mio impegno politico ha avuto l’obiettivo di tenere viva la sua memoria”.



Passando, invece, al suo suicidio, Chiara Moroni racconta, ferma, che “era un gesto politico“, ed oggi “sono convinta che papà è riuscito a raggiungere l’obiettivo che si era dato di generare un dibattito, almeno in parte”. Ma non crede che effettivamente quel gesto servì concretamente allo scopo, raccontando che “la violenza in quegli anni di Mani Pulite era talmente forte che nonostante il gesto di mio padre avesse avuto un impatto molto significativo, non fu abbastanza per cambiare le modalità con cui veniva gestita l’inchiesta”. Inoltre, Chiara Moroni ritiene che “in quel momento quel suo gesto non è servito abbastanza, perché avrebbe potuto, ed era quello che papà voleva, innescare una riflessione più seria e critica“.



Chiara Moroni sulla politica italiana moderna

Passando oltre, Chiara Moroni, che ha lasciato la politica italiana circa 10 anni fa, racconta che “non sono attratta dall’idea di tornare a fare la parlamentare”. Parlando di Berlusconi, racconta che “gli ho scritto un paio di volte, ma non ho mai avuto risposta. Nei suoi confronti conservo una vicinanza affettiva”, confessa, “perché, pur contestando una serie di questioni legate alla politica e alla modalità in cui lui ha fatto politica, mi ha dato anche un sacco di opportunità“.

Parlando, invece, di Giorgia Meloni, Chiara Moroni ricorda che “l’ha scoperta e promossa Fini quando lei era molto giovane”, raccontando anche che “le ho scritto per farle i complimenti: pur non venendo dalla sua tradizione politica, la stimo molto perché è una donna che si è veramente costruita da sola, che ama la politica”. Nonostante le divergenze di opinioni tra loro, infatti, Chiara Moroni non può che riconoscerle “una forza caratteriale, una passione politica, una intelligenza sociale ed emotiva che supporta anche il suo agire politico, che è davvero non comune. Si è fatta da sola“.