Storie Italiane apre stamane con gli ultimi aggiornamenti sul terribile caso che vende al centro delle indagini la giovane Chiara Petrolini, accusata di aver seppellito nel giardino di casa due neonati dalla stessa partoriti. Ieri Chiara Petrolini doveva essere sentita dal Gip ma si è avvalsa della facoltà di non rispondere: “Una scelta tecnica – le parole dell’avvocato Nicola Tria – ciò non significa che non renderà dichiarazioni in altre occasioni, come già fatto, è solo una scelta prettamente tecnica”.



“La famiglia, tutta la famiglia – ha proseguito l’avvocato della ragazza – chiede che si rispetti in qualche modo la riservatezza di ciascuno dei suoi componenti, la sofferenza che questa vicenda sta causando e che si rispetti anche il legittimo silenzio. Questa è una vicenda tragica da qualunque punto di vista la si voglia guardare e anche particolarmente complessa. In questa storia qualche pezzo manca, un complice? Ho detto che non avrei risposto alle domande”. Tanti i dubbi sulla vicenda di Chiara Petrolini, che purtroppo non sono stati fugati nella giornata di ieri, appunto durante l’interrogatorio.



CHIARA PETROLINI, L’INVIATA DI STORIE: “QUASI UNA BAMBINA…”

L’inviata di Storie Italiane descrive Chiara Petrolini “quasi come una bambina, vestita da collegiale, ha tentato in tutti i modi di coprirsi, si sta rendendo conto di quanto fatto”, che è rimasta 30 minuti circa all’interno delle aule del tribunale, mentre il procuratore, ha aggiunto l’inviata del programma di Rai Uno “Potrebbe chiedere l’aggravarsi della misura cautelare, quindi dai domiciliari al carcere”, di conseguenza non è da escludere che chi sta indagando ha raccolto ulteriori indizi.



A Storie Italiane descrivono Chiara Petrolini come una persona “con ignoranza emotiva, immatura dal punto di vista emotivo”, un’assenza appunto di emozioni nei confronti dei due neonati che portava in grembo “C’è un problema profondissimo, non possiamo giustificare un gesto che al minimo definiamo esecrabile”.

CHIARA PETROLINI, LA GRANDE DOMANDA: PERCHÈ?

La grande domanda resta perchè ha fatto tutto questo? Lei si è giustificata di vergognarsi nei confronti dei suoi genitori e del suo fidanzato: che sia davvero questa la motivazione che ha spinto la 22enne a fare molto probabilmente questo duplice gesto macabro? L’avvocato Capizzone si domanda: “la cosa impressionante è che una ragazza in un contesto così di normalità non è andata in ospedale, perchè non ci è andata e non pensarci prima?”.

Giovanni Terzi aggiunge: “C’è un grande buco nero, le domande e le risposte non riguardano ciò che è accaduto che è lampante ma riguardano le motivazioni. L’ultimo datore di lavoro ha detto che era eccezionale con i bimbi e i bimbi erano affezionati a lei, e parla di come se fossero due persone diverse: penso che anche la difesa stia cercando di capire meglio cosa sia successo”. Sono quindi ancora tanti i punti oscuri di questa terribile vicenda e chissà se mai verranno dissipati tutti nel giro di breve tempo e soprattutto, davvero nessuno si è accorto di nulla? Agli inquirenti le indagini.