È stata arrestata Chiara Petrolini, la 22enne accusata di aver partorito e ucciso due neonati, seppellendoli nel giardino di casa a Vignale di Travestetolo, in provincia di Parma. La giovane viene descritta da chi la conosce come la classica ragazza di “buona famiglia”: a tanti, oggi, resta davvero impossibile spiegarsi quanto accaduto. Tanti i dubbi e gli interrogativi, su tutti uno: come ha fatto una ragazza di vent’anni a portare avanti due gravidanze fino al nono mese senza darlo a vedere, come è possibile che la pancia non si vedesse? E ancora, come è riuscita a partorire in casa senza far rumore e senza lasciare tracce? Interrogativi che fanno pensare che Chiara Petrolini abbia complici.



Chiara Petrolini, il datore di lavoro: “Era una babysitter referenziata, i miei figli la adoravano”

Tra le persone rimaste scioccate dopo quanto accaduto a Traversetolo c’è il datore di lavoro della ragazza, Chiara Petrolini, che faceva da babysitter ai figli dell’uomo. A Mattino Cinque, il papà dei bambini rivela: “Era una ragazza intelligente, solare, bravissima con i miei bambini. I miei figli la adorano, dicevano che giocava sempre con loro. Era bravissima, sempre sorridente: era una babysitter referenziata, mi aveva dato il contatto un’altra persona, da un ufficio che ha un elenco di babysitter”.



Come spiegato ancora dal datore di lavoro, Chiara non sembrava assolutamente in stato di gravidanza quando ha cominciato a lavorare da loro: “Da aprile a maggio ha lavorato da noi. Era in gravidanza ma non si vedeva, non mi sono mai accorto di nulla, non si vedeva che avesse la pancia. Per noi è stato terribile, devastante, scoprire quello che è successo: per me è una cosa incomprensibile. Sono due persone diverse, non riesco ad associarle. E poi adesso c’è ancora tutto da capire, il perché e il come mai sia successo”.

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