Chiara Petrolini, il sindaco di Traversetolo: “Pesantemente sconvolti”

Non bastano i domiciliari: Chiara Petrolini deve andare in carcere. A deciderlo è stato il tribunale del Riesame di Bologna che ha accolto l’appello della Procura di Parma, decidendo di mandare dietro le sbarre la giovane di 22 anni che ha seppellito due neonati da lei partoriti senza che nessuno sapesse delle due gravidanze. Al momento la pena resta sospesa: si è infatti in attesa del deposito delle motivazioni e del ricorso della difesa in Cassazione. Questo accadrà non prima di 45 giorni, in seguito ai quali la giovane di Treversetolo potrebbe finire in carcerare.



Ancora sotto choc l’intero paese della giovane, chi conosceva Chiara Petrolini e non soltanto. Simone Dall’Orto, sindaco del comune, spiega a “Pomeriggio Cinque”: “La cosa che posso dire da primo cittadino è che non sono un organo in grado di poter giudicare. C’è tutto un iter che deve ancora concludersi e i tasselli non sono ancora stati completati. Vedremo in base all’eventuale ricorso in Cassazione quale sarà la decisione finale. La nostra comunità è pesantemente sconvolta da questo fatto: Traversetolo è un paese dove non manca nulla e sicuramente quello che ha fatto la ragazza ha cambiato la vita di tante persone”.



Chiara Petrolini, perché deve andare in carcere

Secondo la Procura, che ha dato le motivazioni poi accolte dal tribunale del Riesame, i genitori che non sono stati in grado di accorgersi delle due gravidanze di Chiara Petrolini non sarebbero in grado di occuparsi della ragazza. I due non si sarebbero insospettiti neppure quando hanno trovato il bagno pieno di sangue: per questo la loro vicinanza non farebbe bene alla ragazza. Inoltre, secondo i giudici, il reato potrebbe essere reiterato, anche se difficilmente, visto che Chiara è rinchiusa nell’appartamento al centro di Parma dove vive con la famiglia da quando è stata messa sotto sequestro la villetta di Traversetolo.

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