CHIARA PETROLINI, LE MOTIVAZIONI DEL RIESAME
Chiara Petrolini deve andare in carcere, ma non per ora: il tribunale del Riesame di Bologna ha accolto la richiesta della procura di Parma, disponendo la custodia cautelare per la 22enne accusata di aver ucciso e sepolto i suoi due neonati a Traversetolo, ma per l’esecuzione bisogna attendere l’esito del ricorso in Cassazione presentato dalla difesa. Dalle motivazioni del Riesame, però, emergono dettagli sulla personalità della ragazza accusata di omicidio volontario e soppressione di cadavere per i bambini che aveva partorito.
I giudici hanno evidenziato la sua “estrema lucidità” e la sua “inusitata freddezza esecutiva“, definendo “sconcertante” la mancanza di scrupoli da parte della 22enne, così come non c’è stato alcun ripensamento da parte sua, ma “sfrontatezza“. Un identikit quello disegnato dai giudici, che parlano di una “inaffidabilità totale nelle relazioni personali anche più intime“, di assenza di compassione, ma riscontrano anche “eccezionali capacità” nel nascondere le sue responsabilità.
Tutto ciò definisce la condotta di Chiara Petrolini, definita estremamente pericolosa dal punto di vista sociale, visto che potrebbe affrontare allo stesso modo eventuali nuovi ostacoli. In altre parole, potrebbe reiterare i reati. Alla luce di tutto ciò i domiciliari sono giudicati insufficienti contro tale rischio, anche perché i genitori della ragazza non possono esercitare un sufficiente e adeguato controllo, visto che non si sono neppure accorti del parto in casa. Resta da attendere il ricorso in Cassazione.
DALLA SOPPRESSIONE DI CADAVERE ALLA PERICOLOSITÀ SOCIALE
Da non trascurare il fatto che il tribunale del Riesame ha certificato il delitto di soppressione di cadavere del neonato del 7 agosto scorso, visto che il gip aveva qualificato il reato come occultamento di cadavere, respingendo l’istanza cautelare. Non ha condiviso neppure le argomentazioni sull’adeguatezza dei domiciliari, cioè la mancanza di precedenti penali e il controllo dei familiari.
Per quanto riguarda il primo aspetto, vanno usati per valutare la pericolosità sociale, non l’adeguatezza di una misura, inoltre anche un incensurato può essere pericoloso. Per quanto concerne il secondo, il Riesame ritiene inadeguato il controllo dei genitori e ravvisato il rischio di reiterazione, non limitato al reato per il quale è indagata.
LA PERIZIA PSICHIATRICA SU CHIARA PETROLINI
La difesa aveva fornito anche una relazione preliminare di una perizia psichiatrica di parte da cui si evince che Chiara Petrolini soffri di “una condizione psicopatologica afferente ai disturbi della personalità che, per gravità, è fortemente suggestiva di un riverbero sull’imputabilità“. Ma il tribunale del Riesame ha evidenziato che, avendo tale consulenza carattere preliminare, non ci si può esprimere fino a quando non sarà completa, citando la stessa difesa che nella sua memoria ha parlato di una “ragazza normale, apparentemente serena, gioiosa e benvoluta (…) apprezzata baby sitter ed educatrice in parrocchia e nei centri estivi (…)“.