Chiara Petrolini ha avuto dei complici per nascondere di essere incinta e nella terribile decisione di seppellire i suoi due neonati in giardino? È la domanda al centro delle indagini sul caso della 22enne di Treversetolo (Parma) ai domiciliari dal 20 settembre scorso con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, occultamento e soppressione di cadavere. 



Sulla sua posizione, la Procura del capoluogo emiliano ha proposto ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere la custodia cautelare in carcere. Tra i nodi da sciogliere, occorrerà capire se sussiste il rischio di reiterazione del reato, condizione che renderebbe insufficiente la misura finora applicata a carico della giovane. Gli inquirenti stanno cercando anche di capire se davvero Chiara Petrolini abbia potuto fare tutto da sola – anzitutto portare avanti due gravidanze senza che nessuno si accorgesse del suo stato interessante e senza sottoporsi ad alcuna visita medica – o se invece vi siano delle complicità nella sua condotta. Quarto grado oggi torna sulla storia di Chiara Petrolini con una nuova serie di approfondimenti.



Chiara Petrolini: perché la Procura chiede il carcere

La Procura di Parma, riporta Il Resto del Carlino, ritiene che gli arresti domiciliari “non bastano” e per questo avrebbe presentato ricorso contro la misura disposta dal gip. Il motivo alla base della richiesta di detenzione in carcere sarebbe legato al convincimento del fatto cheil buon esito e l’efficacia della misura non possono essere affidati ai genitori che non si erano accorti di nulla”. La decisione di ricorrere contro quanto disposto dal gip sarebbe scaturita dall’impianto dell’accusa relativa al primo neonato ritrovato sepolto in giardino, il secondo figlio di Chiara Petrolini nato il 7 agosto scorso per il quale la giovane sarebbe indagata per occultamento di cadavere e non per soppressione, come invece nel caso del primogenito partorito nel 2023. La Procura contesta infatti la lettura secondo cui la ridotta profondità della buca indicherebbe che non volesse nascondere il corpo per sempre. Entro i prossimi 20 giorni, sul ricorso si esprimeranno i giudici di Bologna.



Il fidanzato di Chiara Petrolini: “Non sapevo che fosse incinta”

Possibile che nessuno intorno a Chiara Petrolini, nella sua cerchia di contatti più stretti, si sia accorto delle due gravidanze? Se lo chiedono da settimane gli inquirenti, mentre il fidanzato della 22enne avrebbe ribadito la sua vesione ai microfoni di Porta a Porta: “Non sapevo che fosse incinta“. “Sono finito dentro un frullatore – ha dichiarato il giovane –, ho subito tutta questa pressione in un momento di debolezza e ho sentito l’esigenza di sfogarmi come ho fatto nell’intervista che è uscita (a Le Iene, ndr). Sentivo proprio che dovevo farlo, è stato veramente liberatorio per me. D’ora in poi manterrò il silenzio nel rispetto delle indagini ancora in corso e nel tentativo di riprendere in mano la mia vita“.