La trasmissione Storie Italiane di Eleonora Daniele è tornata ad occuparsi della triste e difficile vicenda di Chiara Petrolini, attualmente indagata per aver ucciso e sepolto nel suo giardino i due neonati che ha messo a mondo nell’arco degli ultimi anni: gravidanze tenute nascoste sia ai genitori, che al fidanzato, procedendo all’occultamento – secondo il suo stesso racconto – senza chiedere aiuto a nessuno dei suoi conoscenti; il tutto condito con il racconto di Chiara Petrolini che davanti agli inquirenti ha più volte confermato di aver agito in preda al panico constatando il decesso dei piccoli solo dopo averli partoriti.
Frasi – quelle di Chiara Petrolini – che non trovano alcun riscontro nella realtà fattuale scoperta dalle indagini che hanno individuato sul suo computer parecchie ricerche sulle modalità ‘naturali’ per abortire, su come nascondere la pancia durante la gravidanza e – addirittura – sulla decomposizione del corpo di un neonato: tutti aspetti che prestissimo finiranno al centro di un approfondimento nei tribunali di Parma che dovranno definire nel dettaglio l’accusa (o eventualmente l’assoluzione) della ragazza che attualmente si trova sottoposta ad una misura cautelare ai domiciliari.
Il racconto di Chiara Petrolini agli inquirenti: “Volevo tenere il secondo bambino ma è nato morto”
Nelle prime testimonianze rese agli inquirenti – ricostruisce Storie Italiane – Chiara Petrolini aveva già raccontato di aver partorito una prima volta a maggio, mettendo in chiaro che “il bambino non era nato vivo” e avrebbe maturato l’idea di seppellirlo “in giardino. Non dissi niente a nessuno – ha spiegato – perché era un periodo difficile e avevo paura del giudizio della mia famiglia” tanto che avrebbe confermato di non aver “chiamato nessuno” neppure dopo il parto.
“Quando è successo la seconda volta – ha continuato Chiara Petrolini – speravo che non riaccadesse, ma poi è successo di nuovo… Il secondo bambino lo volevo tenere” ribadendo di non saper spiegare il perché abbia nascosto tutta la vicenda, sottolineando che “non ce l’ho fatta a dirlo ai miei genitori”; mentre tornando al primo parto la ragazza ha raccontato che “è avvenuto di notte in camera mia, i miei genitori non c’erano. Quando è nato ho provato a scuoterlo per vedere se respirava ma era morto e ho pensato subito al giardino. In casa – precisa ancora – nessuno si era reso conto di nulla“. In tutto questo resta incerta anche la posizione dei genitori di Chiara Petrolini, intercettati in un dialogo con la ragazza avuta poco prima del primissimo interrogatorio da parte degli inquirenti dove sono apparsi del tutto estranei alla vicenda.