Nella giornata di oggi c’era grande attesa per l’interrogatorio di garanzia a Chiara Petrolini che dovrà rispondere – a breve in tribunale – dell’accusa di duplice infanticidio per aver ucciso e sepolto i due neonati che ha dato alla luce nell’arco dell’ultimo anno e mezzo: un caso intricato e complesso e che allo stato attuale non sembra avere ancora dei contorni effettivamente chiari e precisi con molti che credono che la ragazza poco più che 21enne difficilmente potrebbe aver agito da sola senza essere scoperta da nessuno dei parenti con i quali – peraltro – vive.
D’altronde è certo che i due neonati sepolti siano entrambi di Chiara Petrolini e mentre si cerca di capire – soprattutto per il primo, già in avanzatissimo stato di decomposizione – se il padre sia effettivamente l’ex fidanzato della ragazza; resta anche da capire per quale ragione abbia deciso di non parlare a nessuno (ex compreso) delle due gravidanze, procedendo all’occultamento dei loro corpicini in completa segretezza, continuando nel frattempo a vivere la sua vita come nulla fosse e riuscendo – peraltro – a nascondere il pancione a chiunque la frequentasse.
Il legale di Chiara Petrolini: “La decisione di non rispondere agli inquirenti è tecnica”
Comunque sia, quelle su Chiara Petrolini sono tutte illazioni e supposizioni che solamente il tribunale di Parma potrà aiutare a definire nel dettaglio e proprio in tal senso va interpretato l’interrogatorio di garanzia che si è tenuto nella giornata di oggi e che avrebbe aiutato la ragazza a fornire qualche ulteriore dettaglio da cui – in un secondo momento – il Gip potrà partire per definire l’effettivo impianto accusatorio e dare il via al dibattimento processuale vero e proprio; così come prima di oggi Chiara Petrolini si era già sottoposta ad un altro interrogatorio preceduto da una dichiarazione spontaneamente rilasciata.
Intercettato fuori dal tribunale dopo l’interrogatorio odierno, il legale che assiste la 21enne Nicola Tria ha spiegato ai numerosi giornalisti – tra cui quelli del programma Ore 14 – che la sua assistita si è “avvalsa della facoltà di non rispondere” alle domande degli inquirenti: una scelta che secondo il legale va interpretata in chiave “esclusivamente tecnica“, non escludendo che “domani, tra qualche giorno o in futuro possa rendere dichiarazioni o sottoporsi all’interrogatorio”.
Dal conto suo il legale di Chiara Petrolini preferisce una linea di chiusura, precisando che la sua assistita avrebbe “già fornito un contributo per nulla irrilevante alla ricostruzione dei fatti” nei precedenti appuntamenti con gli inquirenti, mettendo poi anche in chiaro che “io non ho intenzione di partecipare a processi paralleli sui media, non ho intenzione di anticipare scelte o strategie difensive” e neppure di “rispondere alle vostre domande”; cogliendo anche la palla al balzo per chiedere che si rispettino “la riservatezza e la sofferenza della famiglia” che sta cercando di scendere a patti con una vicenda “tragica e particolarmente complessa“.