Mente continuano le indagini per definire nel dettaglio l’impianto accusatorio contro Chiara Petrolini, arrivano alcune novità sui due neonati trovati sepolti nel cortile dell’abitazione familiare della ragazza che – su spinta della Procura – potrebbero essere presto registrati all’anagrafe locale con un loro nome, prima di procedere alla tumulazione nel cimitero cittadino di Traversetolo: proprio qui – alle porte di Parma – si è consumato il duplice infanticidio che fatica ancora a trovare una giustificazione plausibile e che vede come unica indagata proprio la ragazza citata in apertura di questo articolo.



L’idea che si è fatta la Procura è che Chiara Petrolini avrebbe dato alla luce i due neonati a distanza di circa un anno uno dall’altro, per poi (più o meno volontariamente) ucciderli e seppellirli nel cortile dell’abitazione: il caso era giunto sulle scrivanie degli inquirenti lo scorso 9 agosto quando la nonna della 21enne aveva scoperto il primo dei due corpicini; mentre il 14 settembre sono state trovate anche le ossa del secondo corpicino. Il nome di Chiara Petrolini – invece – è venuto fuori grazie alla analisi del DNA del primo dei due neonati e pur in assenza (almeno inizialmente) di un riscontro genetico non ci è voluto molto prima che si facesse due più due ricostruendo l’accaduto.



I neonati di Chiara Petrolini presto avranno un nome: le motivazioni della decisione della Procura

Tornando al presente, non passa inosservata la notizia che i due neonati (lo ripetiamo: ipoteticamente) uccisi ed occultati da Chiara Petrolini potrebbero avere presto un loro nome: secondo quanto spiega il Corriere della Sera – infatti – si tratterebbe di un’operazione di prassi dettata dal fatto che ipoteticamente entrambi (per ora è stato accertato che solo il secondo lo fosse) sono nati vivi e prima di una sepoltura degna devono essere registrati all’anagrafe locale in quanto ‘cittadini’.



La scelta del nome dei neonati spetterebbe tecnicamente a Chiara Petrolini, che difficilmente si farà carico dell’incombenza mentre cerca di difendersi dalle accuse mosse a suo carico; oppure anche al suo ex fidanzato – che non era neppure al corrente delle due gravidanze – o ai nonni materni e paterni, ma in assenza di un volontario o di una possibile quadra sarà la Procura a procedere d’ufficio. Similmente, in un secondo momento si aprirà anche la questione della sepoltura che spetterebbe – ovviamente – alla famiglia; mentre con il sindaco di Traversetolo Simone Dall’Orto si è già offerto di farsene personalmente carico nel caso in cui non si facesse avanti nessuno.