La maternità resta un problema nel mondo del lavoro in Italia, Chiara Saraceno non ha dubbi. La sociologa, sulle colonne de La Stampa, ha sottolineato che avere figli ha conseguenze opposte per uomini e donne sul piano occupazionale: aumentano le chance che i primi siano occupati e diminuiscono per le seconde. Ma non solo. «Aumenta – spiega l’esperta – tra le madri che continuano a rimanere nel mercato del lavoro, l’occupazione part time, volontaria o meno».
Secondo Chiara Saraceno, la maternità in Italia continua a rappresentare un forte rischio per le donne rispetto al mantenimento dell’occupazione, quindi per il mantenimento di un’autonomia economica e per la stessa sicurezza economica della famiglia, tanto più alto quanto più basso è il livello di istruzione.
CHIARA SARACENO: “ASSEGNO UNICO NON BASTA”
Nel corso del suo intervento sul quotidiano torinese, Chiara Saraceno ha spiegato che vi sono motivazioni culturali e la persistente condivisione di modelli di genere dietro l’accentuazione di questi divari. Senza dimenticare la scarsità di servizi per la primissima infanzia: «Oltre a deprivare i bambini di essenziali risorse educative che ne rafforzerebbero le pari opportunità nella crescita, la scarsità e assenza di questi servizi rende difficile se non impossibile conciliare famiglia e lavoro a madri che non hanno i mezzi economici per ricorrere al mercato». Una somma di difficoltà che non può essere compensata da un assegno unico: «Occorre sostenere l’occupazione femminile, in particolare delle madri e ancora più di quelle a bassa qualifica, con politiche mirate sul versante delle politiche attive, della domanda di lavoro, ma anche del contrasto agli stereotipi, non rassegnandosi alla uscita silenziosa o alle mancate entrate».