Chico Forti racconta il suo ritorno in Italia a “Cinque minuti“, il programma della Rai condotto da Bruno Vespa, e svela alcuni retroscena, come quello sulla premier Giorgia Meloni e la visita di Schettino in carcere. Nell’intervista parte, però, da un’analisi delle differenze emerse dopo aver trascorso oltre vent’anni di carcere in Usa, spiegando che lì il sistema carcerario «è basato totalmente sulla punizione», invece in Italia ha riscontrato «valori umani» e «rispetto». Ma con il suo rientro in Italia Forti, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Dale Pike, ha avuto modo di incontrare sua madre, la sua forza, soffermandosi sullo sguardo della donna quando l’ha rivista, perché ha visto gioia nell’anziana madre e ciò è stato per lui meglio anche dell’abbraccio.



Chico Forti temeva di non rivederla più, ma in occasione del loro ultimo incontro gli disse che avrebbe fatto di tutto per aspettare il momento in cui lo avrebbe riabbracciato, e finalmente ne hanno avuto la possibilità. D’altra parte, non bisogna dimenticare che Chico Forti sta vivendo l’ergastolo pur sostenendo di essere innocente, ma è questa convinzione che lo ha aiutato ad andare avanti, altrimenti l’alternativa era togliersi la vita.



CHICO FORTI E LA CHIAMATA DA WASHINGTON

Chico Forti con Bruno Vespa ha parlato anche del suo rapporto con la premier Giorgia Meloni, rivelando che il primo a parlargliene fu l’ambasciatore Giulio Terzi. La notizia del rientro in Italia gli è arrivata con una telefonata dalla Casa Bianca: dall’altra parte del telefono c’era l’ambasciatrice italiana a Washington che lo informava di essere in compagnia del presidente americano Joe Biden e della premier italiana.

Dopo averla ringraziata, senza badare a quali fossero le novità, ha appreso che erano riusciti a convincere gli americani e che poteva tornare in Italia. Chico Forti commenta anche la presa di posizione del fratello di Dale Pike, la vittima dell’omicidio per il quale è stato condannato all’ergastolo: ritiene che sia effettivamente innocente. A tal proposito, per Chico Forti sia una presa di coscienza grazie alla quale ha deciso di attivarsi, infatti ha scritto al presidente Usa, al governatore della Florida, che giudica «un passo importante».



L’INCONTRO CON SCHETTINO E LA SPAGHETTATA IN CARCERE

Chico Forti nell’intervista a “Cinque minuti” su Rai 1 spiega anche delle differenze tra le condizioni carcerarie negli Stati Uniti e quelle in Italia, lamentando che a Miami si subiscono umiliazioni e punizioni, mentre a Rebibbia, primo carcere in cui è stato temporaneamente sistemato dopo il suo rientro, e Verona, dove poi è stato trasferito, è stato «accolto come un re», con molto rispetto. A tal proposito, svela un retroscena su Schettino, comandante della nave Costa Concordia quando avvenne il noto naufragio. Ebbene, al suo arrivo a Rebibbia gli hanno detto che c’era un comandante che voleva vederlo, scoprendo poi che si trattava appunto di Schettino, il quale gli ha detto che lui è il suo eroe. A Bruno Vespa racconta anche di una «spaghettata» in carcere e delle speranze per il futuro, come quella di uscire dal carcere e di rifare tutte le cose che vuole.