«Il mio sogno è tornare sul surf». Così si confida Chico Forti ad Andrea Di Giuseppe, deputato dei Fratelli d’Italia che da un anno e mezzo lo va a trovare in carcere. «Lo so che non sarà breve. Lo so che anche in Italia dovrò stare in carcere, ma in Italia avrò mia madre vicina. La potrò riabbracciare, finalmente», precisa ancora il detenuto, come si legge su Il Corriere della Sera. «Ci sono stati tanti tanti errori nel momento dell’incriminazione», ribadisce Chico Forti all’onorevole che ormai è diventato più di un amico.



«Non saprò mai come ringraziare l’onda di affetto che mi è arrivata dai miei connazionali», ci tiene a confidare ad Andrea Di Giuseppe, tenendo conto della vicinanza che gli ha mostrato il popolo del BelPaese soprattutto dopo che la trasmissione Le Iene ha acceso un faro sulla sua storia drammatica. Poi Chico Forti precisa: «Voglio dire i nomi e i cognomi: Giorgia Meloni, Andrea e Veronica Bocelli, Joe Tacopina e tutto il suo studio legale».



CHICO FORTI: “SONO DAVVERO COMMOSSO”

Chico Forti, che era partito da Trento alla volta degli Stati Uniti con tante idee e tanti progetti, allena i cuccioli di cane in carcere: glieli portano a tre mesi poi ad un anno e mezzo vengono venduti «Ogni volta uno strazio, anche se senza questi cuccioli la mia vita in questa cella sarebbe stata tutta un’altra vita».

E oltre all’affetto dei suoi amici a quattro zampe c’è quello della sua famiglia, che gli è sempre stata vicina credendo nella sua innocenza: «Adesso i miei figli vivono alle Hawaii con la loro madre, la mia ex moglie. Sono grandi, adesso. Il piccolo aveva un anno appena quando sono stato arrestato. Li sento spesso, ora mi hanno già garantito che verranno a trovarmi in Italia». E ora finalmente i tempi sembrano maturi: «Sono commosso, davvero. In questi anni ci sono state tante false partenze. Tre anni di promesse e di illusioni. Questo avanti e indietro mi ha fatto stare male. Ma adesso è finita. Adesso è tutto reale».



CHICO FORTI, LO ZIO: “FRA UN PAIO DI MESI DOVREBBE ESSERE IN ITALIA”

Ma come sarà l’iter? Ne ha parlato stamane Libero, citando le parole di Gianni Forti, lo zio di Chico: «I tempi tecnici parlano di almeno due mesi. Settimana più, settimana meno». Prima di tutto, prosegue Gianni, bisognerà attenersi al «documento che ha firmato il governatore» della Florida, Ron De Santis. Chico Forti deve essere quindi trasferito in un carcere federale americano a differenza della struttura penitenziaria dove si trova ora che è statale. E’ semplicemente una questione burocratica.

Dopo di che servirà la documentazione dei due ministeri della giustizia italiano e americano da inviare alla corte d’appello, fase che comunque dovrebbe essere già stata espletata precisa Libero. A quel punto il ministero italiano «invierà i documenti all’autorità giudiziaria, che a sua volta dovrà riconoscere la sentenza e metterla in esecuzione», aggiunge lo zio di Chico Forti. La cosa certa è che in Italia «non esiste un ergastolo come quello americano e l’accordo non prevede ci sia la revisione del processo. Lui rientra in Italia come detenuto, ha accettato la sua pena» anche se «dovrà essere stabilito come verrà commutata».