Quella di Enrico ‘Chico’ Forti è una storia particolarmente controversa e sulla quale restano accesi i riflettori anche dopo l’intervento di Jo Squillo nella Casa del Grande Fratello Vip. Forti, velista e produttore televisivo italiano, negli Anni Novanta riuscì a fare fortuna negli Stati Uniti. Tutto è però destinato a cambiare dal 15 febbraio 1998, quando Chico viene arrestato con l’accusa di aver ucciso Dale Pike, figlio di Anthony Pike. Nonostante i dubbi sulla sua colpevolezza, due anni dopo una giuria lo ha ritenuto il solo responsabile dell’omicidio “oltre ogni ragionevole dubbio” e da oltre venti anni si trova in un carcere degli Stati Uniti dove sta scontando l’ergastolo.



In tutti questi anni, Chico Forti si è sempre ritenuto innocente nonostante la sua vicenda giudiziaria sia stata caratterizzata da presunti depistaggi e lacune al punto da sollevare un dubbio: il nostro connazionale è davvero colpevole di un atroce delitto o è vittima della malagiustizia americana? Il processo a carico di Chico Forti, nonostante le gravi accuse e la severissima condanna all’ergastolo, durò appena 24 giorni.



Chico Forti, le lacune sul suo caso: è davvero colpevole?

Dal movente alle prove a suo carico: sarebbero numerose le lacune relative al caso Chico Forti, venute alla luce anche grazie alla complessa inchiesta realizzata in questi anni dalla trasmissione Le Iene. Le prove a suo carico, come evidenziato da numerosi esperti, sarebbero del tutto traballanti ed inammissibili. Intanto sono passati oltre 20 anni dal suo ingresso nel carcere di massima sicurezza, il Dade Correctional Institution di Florida City.

Per tutto questo tempo la famiglia Forti ha sempre cercato di trovare elementi che possano scagionare Chico dalle gravi accuse, chiedendo anche la mobilitazione dell’Italia e del mondo politico affinché potesse interessarsi della vicenda di un cittadino italiano condannato, in presenza di ragionevole dubbio, all’estero. Sin dal 2012 Ferdinando Imposimato, ex giudice e avvocato, si interessa alla vicenda e presenta una richiesta di revisione allora Ministro degli Esteri. Forti negli anni ha chiesto per ben sei volte una revisione del processo, ma la giustizia americana glielo ha sempre negato pur in assenza della prova regina contro di lui.



Chico Forti presto in Italia? Silenzio dopo 10 mesi

La svolta nell’odissea di Chico Forti è giunta solo il 23 dicembre 2020, con l’annuncio da parte del ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio, al termine di un intenso lavoro diplomatico tra Italia e Usa. Il governatore della Florida, Ron DeSantis, ha accolto con riserva l’istanza di Chico di potersi avvalere dei benefici previsti dalla Cedu ed essere quindi trasferito in un carcere italiano dove avrebbe finito di scontare la sua pena.

Da allora sono però trascorsi quasi dieci mesi ed al momento sulla data del suo ritorno in Italia non ci sarebbe ancora alcuna novità. Ad intervenire, come riferisce OsservatorioDiritti.it, è stato anche Lorenzo Moggio, amico di Forti e fondatore del Comitato “Una chance per Chico”, il quale ha commentato: “Da quello che io so, una volta passato dalla giurisdizione della Florida a quella federale, per Chico dovrebbe essere indetta un’udienza nel corso della quale dovrà prendere atto di alcuni impegni legati al suo trasferimento in Italia, fra i quali ad esempio il fatto che non potrà mai più mettere piede negli Stati Uniti”. Indubbiamente la burocrazia americana e la pandemia hanno rallentato ulteriormente l’intero iter.