Chico Forti, ex velista e produttore televisivo italiano, ha inviato una lettera al quotidiano Libero, festeggiando con “una candelina immaginaria” il suo 65esimo compleanno. Nato, infatti, proprio l’8 febbraio 1959, da 25 anni si trova in un carcere negli USA, condannato all’ergastolo per (sostengono accusa e giudice) l’omicidio di Dale Pike, per il quale si è sempre fermamente proclamato innocente. Sul caso, però, si è aperta una vera e propria battaglia, che ha portato alla creazione di un movimento in Italia per la liberazione di Chico Forti, il quale in tribunale non ha potuto contare neppure su di una difesa, mentre a sua carico non vi sarebbe alcun tipo di prova.



La lettera di Chico Forti: “Sogno di tornare in patria e baciare la mia terra”

“Emulando l’anomala enumerazione usata dai francesi”, racconta Chico Forti chico fort a Libero, “oggi compio 40 + 25 anni, 40 libero + 25 detenuto“. Un numero che, magicamente, si ripete simile anche per il suo cane ‘Uno, “il mio fedele compagno di viaggio [che] oggi compie 40 + 25 settimane. 40 al canile, 25 con me”. Un compagno, appunto, fedele ed “inseparabile, 24 ore al giorno, ogni settimana, ogni mese. Uno”, racconta l’ex velista, “qui vive come un re quadrupede: nei suoi spazi dedicati all’aria aperta, è libero di esplorare ogni aiuola, cementizia o erbatica (sic)”.



Il piccolo Uno, inoltre, spiega ancora Chico Forti, può contare su “una cosmopolita comunità aviaria“, tipica di quella località “ad uno schioppo dal mare”, che trasporta, al suo servizio, “gli ossicini residui di pollo alle zone d’erba utilizzate da Uno per i suoi bisogni fisici e biologici”. Il canide, “quando non rosica, frantuma ed ingerisce, interra tesori senza mappa, che solo il suo infallibile sistema di ecolocazione riesce a rintracciare”. Eppure, per Uno, è prossimo uno stravolgimento, ovvero “il termine del suo periodo di addestramento“, che gli aprirà due strade: “Il suo trasferimento ad un altro addestratore“, oppure “intuisce un mio possibile repentino abbandono” e decise, “auspicabilmente”, di restare con lui. “Sento che questo è l’anno del ‘va o spacca’ e le mie attuali 45 ‘spaccature’ disdegnano un incremento”, conclude Chico Forti nella sua lettera, raccontando il suo sogno ricorrente: “emulare il Papa, baciando l’asfalto al mio rientro in patria“.

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