Il lavoro svolto dalla premier Giorgia Meloni per riportare Chico Forti in Italia non va sminuito, perché è stato «impeccabile a livello diplomatico». Il giudizio arriva da Joe Tacopina, legale dell’uomo condannato in Usa per omicidio e tornato dopo 24 anni per scontare l’ergastolo nel suo Paese. Ne ha parlato in un’intervista al Tempo, spiegando di essersi occupato personalmente delle pratiche legali e degli incontri con gli altri governi.



Niente critiche a chi ha lavorato prima, ma Tacopina evidenzia che l’interesse della presidente del Consiglio «è stato fondamentale» e decisivo negli incontri che ha avuto. Ad esempio, ha rivelato che Meloni «si è spesa personalmente» col governatore della Florida Ron DeSantis e col presidente americano Joe Biden, usando una comunicazione di impatto, ma conservando «un livello diplomatico impeccabile». Questa vicenda per l’avvocato italo-americano conferma la forza diplomatica che ha acquisito l’Italia a livello internazionale, altrimenti gli Usa non avrebbero accettato le condizioni del trasferimento.



“IL FRATELLO DELLA VITTIMA D’ACCORDO COL RIENTRO IN ITALIA DI CHICO FORTI”

Quello che conta per Chico Forti e il suo entourage è aver ottenuto il risultato auspicato, ma è evidente per Joe Tacopina il cambio di passo che c’è stato con il governo Meloni. A tal proposito, il legale al Tempo ha spiegato che aveva preparato le carte per il rientro del suo assistito col governo Draghi, il primo ad aprire il dossier, ma non ha mai interloquito direttamente con l’allora premier, bensì col ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Pur precisando che con le sue parole non vuole che si apra una lotta a livello politico, ritiene evidente che «il risultato e l’accelerazione è arrivato grazie alla marcia in più della presidente Meloni». Di fatto, Chico Forti ha ottenuto tutto ciò che sperava grazie all’attuale governo.



Tacopina ha svelato che stavano valutando la possibilità di usare la Convenzione di Strasburgo per ottenere il trasferimento di Chico Forti, potendo contare sul via libera del fratello della vittima dell’omicidio. Infatti, Bradley Pike ha inviato una lettera al governo Usa per chiedere il rilascio di Chico Forti, «convinto dell’innocenza» dell’italiano. Decisivo anche il fatto che il governo Usa creda in quello italiano, che aveva rassicurato riguardo il fatto che Chico Forti avrebbe terminato di scontare la pena in Italia. Infine, Tacopina ha evidenziato che tutte le parti sono a conoscenza dei dettagli di questa vicenda, a partire dalla sentenza di condanna, precisando che il suo assistito è stato ritenuto colpevole di cospirazione in omicidio, non è considerato l’esecutore materiale del delitto.