Chico Forti ha lasciato il carcere in cui era detenuto a Miami ed è stato affidato all’Agenzia statunitense per l’immigrazione. Il sessantacinquenne rimarrà sotto custodia dell’ente finché non sarà programmato il ritorno in Italia. Non ci sono dubbi in merito al fatto che ciò avverrà, dato che il rientro è stato ufficializzato nei mesi scorsi dalla Premier Giorgia Meloni. Le tempistiche però sono ancora incerte.
Una fonte vicina all’italiano, come riportato da Avvenire, sostiene che la partenza dovrebbe essere fissata tra due o tre settimane. Le Autorità americane tuttavia non intenderebbero accelerare le procedure. È per questo motivo che l’attesa potrebbe essere di quattro o cinque mesi. Si tratta dei tempi di attesa medi per la conversione della sentenza straniera. Poco, ad ogni modo, rispetto agli anni trascorsi in cella con una condanna all’ergastolo sulle spalle per un omicidio avvenuto nel 1998, di cui si è sempre dichiarato innocente.
I commenti delle istituzioni all’imminente ritorno in Italia di Chico Forti
“Ora comincia la rinascita per me”, queste sarebbero state le prime parole di Chico Forti dopo l’uscita dal carcere e la custodia da parte dell’Agenzia statunitense per l’immigrazione. Le persone a lui vicine in questo momento lo descrivono come “molto positivo”. Le istituzioni italiane, da parte loro, sono pronte ad accoglierlo nel momento in cui verranno attuate tutte le procedure per il rientro.
“Dopo anni di annunci rimasti solo tali, finalmente possiamo salutare un’altra vittoria del governo Meloni che ha seguito la vicenda sin dal suo insediamento. Rinnoviamo il nostro ringraziamento a tutte le istituzioni italiane e statunitensi coinvolte nel caso. Il nostro pensiero felice è rivolto non solo ai familiari e agli amici di Chico, ma a tutti coloro che hanno sostenuto la sua causa con determinazione e impegno”, ha commentato il capogruppo alla Camera di Fdi, Tommaso Foti. È entusiasta anche il Ministro Matteo Salvini: “Grazie a chi non ha mai smesso di combattere per il ritorno a casa di questo italiano troppo a lungo detenuto all’estero”, ha affermato.