Incredibile quanto assurdo episodio quello avvenuto ad Afragola, in provincia di Napoli, dove una coppia si è presentata presso l’Anagrafe nelle passate ore con una richiesta alquanto particolare: cambiare la paternità della figlia. Una donna, come racconta Il Mattino, è giunta nell’ufficio in compagnia di un uomo al fine di cambiare la paternità della figlia di un anno e mezzo. Agli impiegati avrebbe detto convinta: “Invece di quel “marocchino” che l’ha dichiarata dovete assegnare la paternità di mia figlia a questo uomo, che è il vero padre”. Una richiesta incredibile che ha lasciato interdetti i due dipendenti dell’Anagrafe che, dopo essersi armati di pazienza hanno tentato di spiegare alla coppia che la loro richiesta non poteva essere accettata in quanto “ai bambini non si può cambiare la paternità, se non in casi eccezionali e solo dopo che un tribunale ne riconosca la necessità”.



A quel punto, trovandosi di fronte a un rifiuto dei dipendenti dell’Anagrafe sarebbe accaduto l’impensabile. La donna, che fino a quel momento si era mostrata apparentemente calma ha iniziato ad alzare il tono di voce riempiendo i suoi interlocutori di improperi e ribadendo la necessità di fare immediatamente il cambio di paternità della figlia.



DONNA CHIEDE CAMBIO PATERNITÀ FIGLIA “LUI VERO PADRE”: NO DA ANAGRAFE

Di fronte all’ennesimo diniego da parte dell’Anagrafe di Afragola, l’uomo che accompagnava la donna, una vedova di circa trent’anni, e che fino a quel momento non si era intromesso nella discussione sarebbe intervenuto passando ai fatti. Quindi avrebbe iniziato ad aggredire la guardia giurata mettendola ko per poi afferrare un banchetto simile a quelli scolastici usandolo come se fosse una sorta di clama e colpendo gli arredi dell’ufficio. Una volte fuori dall’ufficio l’uomo avrebbe iniziato a rompere con lo stesso banco i lunotti di alcune auto parcheggiate. La donna, nel frattempo, mentre continuava con le minacce verbali avrebbe raggiunto il presunto padre della figlia che si è poi deciso a restituire il banco scagliandolo contro le finestre dell’ufficio distruggendo i vetri. Intanto sull’episodio sono in corso le indagini della municipale che non esclude alcuna ipotesi sul cambio di paternità tra cui la compravendita di bambini.

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