“NO MATRIMONI GAY”: LA DECISIONE DELLA CHIESA ANGLICANA

La Chiesa Anglicana respinge le richieste di alcuni vescovi giunte negli scorsi e boccia l’istituto dei matrimoni gay in Regno Unito: la notizia viene data in anteprima dalla BBC, citando fonti dirette della Chiesa Uk dopo l’incontro tenutosi martedì 17 gennaio per finalizzare le raccomandazioni dopo 5 anni di consultazioni e dibattiti sulla posizione della Chiesa sulla sessualità. La proposta dei vescovi inglesi sarà discussa ufficialmente nel mese di febbraio all’interno del Sinodo Generale della Chiesa Anglicana. La conclusione però resta la medesima tenuta dalla Chiesa Cattolica con gli ultimi tre Papi che hanno tutti confermato la Dottrina originaria anche sull’istituto delle nozze sacre (resistendo alle richieste/attacchi giunti da alcuni vescovi di Germania, Austria, e Usa).



«L’insegnamento della Chiesa è chiaro: il Santo Matrimonio è solo tra un uomo e una donna»: lo confermano alcuni vescovi inglesi contattati dalla BBC alla vigilia del Sinodo, «questo istituto non cambierà e non sarà messo ai voti», aggiungono le fonti. È però la stessa Chiesa Anglicana a ritenere necessario un sostegno da vicino delle coppie LGBTQ+: «preghiere di dedicazione, ringraziamento o per la benedizione di Dio alle coppie dello stesso sesso saranno offerte dopo un matrimonio o un’unione civile».



CRITICHE DI ALCUNI VESCOVI UK: “LA CHIESA DEVE ACCETTARE NOZZE GAY”

Va ricordato che in Regno Unito (Inghilterra e Galles) i matrimoni gay sono ammessi per legge dal 2013 ma la Chiesa non ha mai riconosciuto la validità di tale unione dal punto di vista sacramentale: nel 2017 ha però avviato un lungo periodo di consultazione chiamato “Living in Love and Faith”. Negli ultimi mesi, con l’avvicinarsi del Sinodo, alcuni prelati hanno esposto la loro contrarierà al divieto di matrimoni gay nella Chiesa d’Inghilterra, avvicinandosi alle posizioni della Chiesa Anglicana di Scozia e a quella Presbiteriana che invece ammettono le unioni LGBTQ+. «Il rifiuto di proporre un voto sull’autorizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso potrebbe far arrabbiare gli attivisti per il cambiamento all’interno della Chiesa», fanno sapere alcuni sostenitori delle posizioni avanzate dal vescovo di Oxford, Steven John Lindsey Croft.



Per le nozze arcobaleno nella Chiesa è d’accordo anche John Inge, vescovo di Worcester: con una lettera aperta alla diocesi, il prelato afferma «è giunto il momento per la Chiesa d’Inghilterra di celebrare e onorare le relazioni omosessuali monogame e fedele […] Sono stato costretto a pormi questa domanda: in che modo l’insegnamento della Chiesa è una buona novella per le persone gay, create a immagine di Dio? Mi sento in dovere di dire, piuttosto tardi, che non lo è. Chiedo scusa a tutti coloro che si sono sentiti feriti dal mio silenzio, in passato. La mia reticenza era motivata da un impegno per l’unità della Chiesa». La proposta di vietare i matrimoni gay ma di ammettere le benedizioni alle coppie LGBTQ+, spiega l’arcivescovo di Canterbury, il reverendissimo Justin Welby, «riflette la diversità di opinioni nella Chiesa d’Inghilterra sulle questioni della sessualità». Distanziandosi dalla Chiesa Cattolica che invece sulle benedizioni resta fermo sull’insegnamento della dottrina («Dio non può benedire il peccato», chiariva la Congregazione della Fede lo scorso marzo 2021 nel “Responsum ad un dubium circa la benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso”), il vescovo Welby conclude «Non mi illudo che ciò che proponiamo oggi sembrerà andare troppo lontano per alcuni e non abbastanza per altri, ma è mia speranza che ciò che abbiamo concordato sarà accolto con uno spirito di generosità, ricerca del bene comune. Soprattutto spero che possa offrire un modo per la Chiesa d’Inghilterra, pubblicamente e inequivocabilmente, di dire a tutti i cristiani e in particolare alle persone LGBTQ+ che siete i benvenuti e una parte preziosa e apprezzata del corpo di Cristo».