Nell’era dell’inclusione a tutti i costi ecco arrivare anche la circolare che impone il testo ai canti religiosi. Come apprendiamo da Il Giornale è quanto ha stabilito la Chiesa Anglicana, destando sconcerto tra i fedeli, sebbene ormai nel Regno Unito sembrano costituire la minoranza visto il proliferare di moschee su tutto il territorio britannico.
La circolare è stata inviata a tutte le diocesi anglicane “consigliando” ai sacerdoti di cambiare le parole di alcuni inni tradizionali per evitare di “causare offese non necessarie” ai fedeli di altre religioni. Il linguaggio richiesto, come si apprende dalla circolare segnalata da un sacerdote anglicano, sarebbe volto a non creare nè ad intensificare la confusione e la tensione già esistenti. La richiesta ha dell’inspiegabile se si pensa che all’interno di una chiesa dovrebbero trovarsi solo i credenti di quella religione, senza che si ponga il rischio di offendere altre religioni.
CHIESA ANGLICANA ALLA DERIVA?
La circolare in questione sembra mettere un ulteriore tassello nella direzione della deriva di una Chiesa Anglicana già messa alla dura prova. Negli ultimi anni sarebbero più di 400 le chiese che sarebbero state chiuse, oltre al fatto che nel Regno Unito la religione sembra essere sempre meno sentita tra gli abitanti. In tutto ciò la Chiesa Anglicana, anziché cercare di risollevarsi, sembra non avere il coraggio di affermarsi, lasciandosi trascinare e sopraffare dall’affermazione delle altre religioni.
Se poi andiamo a ritroso nel tempo ritroviamo anche altri scandali. L’anno scorso, ad esempio, la Chiesa d’Inghilterra aveva lanciato un progetto per discutere l’uso del cosiddetto linguaggio ‘gender-neutral’ quando si tratta di dover far riferimento all’Onnipotente. Dopo qualche settimana poi il Sinodo Generale ha votato a favore del riconoscimento dei matrimoni gay, autorizzando così i sacerdoti anglicani a benedire queste unioni in chiesa. Il capo spirituale, Re Carlo III, alla luce di tutti questi eventi, si trova quindi di fronte all’arduo compito di salvare la Chiesa Anglicana dallo sfacelo assicurato se non si interverrà per ridarne vigore.