Dopo una lunga riflessione durata più di tre mesi, la Chiesa copta ortodossa ha pubblicato le sue riflessioni sull’apertura alle benedizioni per le coppie gay. L’ipotesi è stata avanzata, infatti, lo scorso dicembre da Víctor Manuel Fernández nella sua ‘Fiducia supplicans’ dello scorso anno, che ha causato un grande marasma all’interno della Chiesa romana. Polacchi, ucraini, ungheresi, ma anche russi e greci si sono già fermamente opposti all’ipotesi, spingendo Papa Francesco a fare un leggero passo indietro.



E se qualcuno ha creduto alla posizione del capo spirituale della Chiesa di Roma sulle benedizioni alle coppie gay, lo stesso non vale per quella copta ortodossa, che nelle sue riflessioni arriva anche ad ipotizzare una chiusura del dialogo con il Vaticano. I copti, sintetizza un documento stilato in occasione dell’ultimo Sinodo, rifiutano “le relazioni omosessuali”, perché “ci sono molti versetti biblici che indicano chiaramente il rifiuto di tali relazioni”. Le benedizioni alle coppie gay, secondo la Chiesa copta ortodossa, sono “contrarie alla natura umana che Dio ha creato” e il Sinodo le ritiene, pertanto, “qualunque sia il loro tipo”, un “peccato, e questo è inaccettabile”.



Chiesa copta ortodossa chiude al dialogo con Roma: “Benedizioni coppie gay contrarie alla Bibbia”

A causa delle benedizioni alle coppie gay, la Chiesa copta ortodossa, “dopo aver consultato le Chiese sorelle della famiglia ortodossa orientale, [ha] deciso di sospendere il dialogo teologico con la Chiesa cattolica“. Si chiude, così, una tradizione di dialogo che era stata inaugurata da Papa Francesco nel 2013 ricevendo l’omologo copto Papa Tawadros II, e che ha visto, fino ad oggi, altri due differenti incontri nel 2017 e nel 2023. La chiusura, tuttavia, sottolinea ancora il documento del Sinodo, che servirà a “rivalutare i risultati che il dialogo ha raggiunto” al fine di “stabilire nuovi standard e meccanismi per il proseguimento” dello stesso. Chiudendo sulle benedizioni alle coppie gay, la Chiesa copta ortodossa ricorda che “non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppur remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia”.

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