La Chiesa d’Inghilterra insegna la teoria della “piramide della supremazia bianca” a scuola, spiegando ai bambini che «non affrontare il razzismo» ed «evitare il confronto» può portare al genocidio. La teoria è riportata in un documento intitolato “Risposta al razzismo“, redatto dalla diocesi di St Edmundsbury e Ipswich e caricato sul suo sito web per essere consultato dagli insegnanti. La diocesi, guidata dal vescovo Martin Seeley, controlla 87 scuole nella regione, tutte primarie tranne due. Il documento suggerisce esplicitamente di usare «immagini», come la piramide, per «aiutare gli alunni a capire come i pregiudizi, gli stereotipi e i pregiudizi possano portare a parole e azioni razziste, con conseguenti danni fisici e morte». Questa iniziativa ha sollevato, però, delle polemiche. «L’entusiasmo con cui alcuni membri della Chiesa d’Inghilterra si stanno tuffando nella guerra culturale è profondamente deprimente. I bambini non sono lì per essere indottrinati», ha dichiarato al MailOnline padre Marcus Walker, sacerdote di alto profilo della Chiesa d’Inghilterra e rettore della storica chiesa londinese di San Bartolomeo il Grande.



Critico anche Gavin Ashenden, che si è convertito al cattolicesimo dopo essersi dimesso dalla carica di cappellano della defunta Regina Elisabetta nel 2017: «I problemi si accumulano pesantemente qui. Il crimine di pensiero, di cui l’accusa di “razzismo” è un sottoinsieme, non dovrebbe avere alcun ruolo nell’etica cristiana». I detrattori di questo documento evidenziano che «i cristiani si impegnano per definizione ad “amare il prossimo”, un potente antidoto al razzismo». Inoltre, la Chiesa non deve «far sentire i bambini (o gli adulti) in colpa per i fallimenti sociali collettivi». Di conseguenza, una scuola della Chiesa «non dovrebbe indottrinare i bambini in colpe politiche e razziali di cui non sono colpevoli», invece dovrebbe «insegnare l’etica potente e rinnovatrice dell’amore e del perdono personale che si trova nell’insegnamento di Gesù».



COS’È LA “PIRAMIDE DELLA SUPREMAZIA BIANCA”

La “piramide della supremazia bianca” presenta la parola “omicidio di massa” in cima a una scala di azioni sempre più gravi. Come riportato dal Daily Mail, in basso c’è la parola “indifferenza“, sopra una serie di scuse presumibilmente pronunciate dai bianchi. La piramide passa poi alla “minimizzazione“, sotto la quale si trovano termini come “complesso del salvatore bianco”, “non tutti i bianchi” e “negazione del privilegio bianco”. Al di sopra c’è il “razzismo velato“, che comprende: “Colpa delle vittime, battute razziste, programmi di studio eurocentrici, tokenismo, appropriazione culturale, icone razziste”. La “discriminazione” viene dopo e riguarda azioni come “profiling razziale”, “incarcerazione di massa” e addirittura le “politiche anti-immigrazione”. La terza voce dall’alto è “inviti alla violenza“, sotto la quale si legge: “KKK, neonazisti, croci infuocate”. Le iniziali fanno riferimento alla famigerata organizzazione americana di suprematisti bianchi Ku Klux Klan. Al secondo posto, dall’alto, c’è la voce “violenza“, che viene esemplificata con “linciaggio, crimini d’odio, brutalità della polizia”.



Lungo il lato della piramide c’è una freccia che va dalla “normalizzazione” al “genocidio“. Nel documento ci sono indicazioni ai docenti riguardo cosa insegnare agli alunni. Ad esempio, “cos’è il privilegio bianco e come possono diventarne più consapevoli”. Un’illustrazione contenuta nel documento per rappresentare il concetto mostra i bianchi e le persone di colore su una scala squilibrata, con i primi più in alto dei secondi. In un titolo intitolato “Cosa possono fare le scuole“, si chiede agli insegnanti se “celebrano le vite dei neri” e “educano gli alunni alla storia dei neri e alla tratta degli schiavi britannica”. In un’altra parte, invece, gli insegnanti vengono esortati a “cercare di non semplificare il messaggio a ‘siamo tutti uguali’, come se il razzismo fosse una cosa del passato e completamente risolta”, perché ciò può portare i bambini e i ragazzi a concludere che le disuguaglianze che vedono sono guadagnate o giustificate in qualche modo.

“CHIESA D’INGHILTERRA CONTRO LE INGIUSTIZIE RAZZIALI”

Nigel Genders, responsabile dell’educazione della Chiesa d’Inghilterra, ha giustificato al MailOnline tale iniziativa: «Il razzismo esiste nella nostra società e sia i bambini che il personale lo sperimentano ogni giorno nelle scuole e nelle comunità. La Chiesa d’Inghilterra è impegnata ad affrontare le ingiustizie razziali e incoraggiamo i bambini nelle nostre scuole a essere coraggiosi sostenitori dell’uguaglianza e a sfidare i pregiudizi senza parzialità politica. Il nostro obiettivo è quello di creare e condurre esperienze di apprendimento per tutti i bambini che celebrino in modo coerente e intenzionale l’equità, la diversità, l’appartenenza, l’inclusione e la giustizia in ogni occasione, e di garantire che il personale e i bambini possano prosperare indipendentemente dall’etnia».

Invece, un portavoce della diocesi di St Edmundsbury e Ipswich ha spiegato: «Tutto il personale delle nostre scuole si impegna a creare uno spazio inclusivo e sicuro per l’apprendimento dei nostri bambini. Le risorse evidenziate in questo rapporto sono state messe a disposizione del personale come guida a sostegno del nostro approccio all’insegnamento ai bambini sull’uguaglianza razziale, che è in linea con quello della Chiesa d’Inghilterra nazionale e di altre diocesi in tutto il Paese. I bambini delle nostre scuole sostengono l’uguaglianza e siamo orgogliosi dell’ambiente di apprendimento diversificato che le nostre scuole promuovono».