Il comizio a Milano con annesso rosario del vicepremier Matteo Salvini dove ha affidato l’Europa e l’Italia al Cuore Immacolato della Madonna ha lasciato non pochi strascichi nel mondo ecclesiale e in generale in tutto il mondo cattolico d’Italia. Ad una settimana dalle Elezioni Europee, il comizio con tanto di “dedica” e preghiera alla Madonnina di Milano ha dato fastidio a moltissimi vescovi e alle più alte gerarchie del Vaticano, che hanno aggiunto al discutibile uso di simboli religiosi anche l’intero enorme tema dei migranti e del Decreto Sicurezza. Ma la Chiesa per l’appunto si è divisa e lo stesso popolo cristiano si è trovato su due “fazioni” opposte facendo scattare sull’attenti non pochi commentatori cattolici: dopo l’editoriale durissimo di Famiglia Cristiana contro il Ministro degli Interni, il direttore di Civiltà Cattolica Padre Antonio Spadaro è tornato anche oggi in una intervista a La Stampa sul tema rosario-politica «Salvini finisce per intestarsi l’opposizione ecclesiale a papa Francesco, ma esagerando con questa tattica mette in difficoltà proprio quella fazione che vorrebbe guidare. Anche coloro che nell’ambito ecclesiale sono critici nei confronti della linea del Pontefice fanno fatica a riconoscersi in un capo politico come il leader leghista». Secondo il sacerdote molto vicino al Santo Padre, la mossa di Salvini è come se «avesse spostato in ambito politico l’opposizione a Francesco, e questa è un’estremizzazione che difficilmente viene sostenuta, se non in gruppi facinorosi».



CHIESA “DIVISA” SU SALVINI: LA DIFESA INATTESA DAL VESCOVO DEI MIGRANTI

In una dichiarazione ufficiale durante l’Assemblea Generale della Cei, il Presidente dei vescovi italiani Bassetti è stato altrettanto chiarissimo: «Attenzione, non si vive di ricordi, di richiami a tradizioni e simboli religiosi o di forme di comportamento esteriori. Il nostro è un patrimonio che va rivitalizzato – ha continuato il presidente della Cei – anche per consentirci di portare più Italia in Europa». Voce fuori dal coro, e a sorpresa visto il suo passato, è il Vescovo di Ventimiglia-San Remo Antonio Suetta: dopo aver soccorso i migranti qualche anno fa sugli scogli della Liguria al confine con la Francia – dunque non proprio un anti-clandestini – dice la sua sia sul fronte Dl Sicurezza che sul comizio con rosario e a sorpresa si schiera con il Ministro Salvini. In una intervista al Quotidiano.net, Mons. Suetta spiega «Trovo normale che un cristiano invochi l’aiuto di Dio, della Madonna e dei santi, non vi è nulla di blasfemo». Sul fronte sbarchi il vescovo ligure è ancora più in controtendenza alla stessa Cei e dà ragione a Salvini (pur affermando che gli slogan in politica non sono mai utili, ndr), «sono certo che la Chiesa ha fatto e fa molto con grande umanità e retta intenzione. Rimane il rischio che alcune realtà ‘solidali’ possano utilizzare il fenomeno migratorio per altri scopi: impoverire l’Africa per lasciarla alla mercé di certi potentati; favorire uno stravolgimento dell’identità europea attraverso l’approdo di masse umane disomogenee». Da un comizio di Lecco oggi anche il Ministro stesso è tornato sulle polemiche di questi giorni nel mondo ecclesiale: «Sono tre giorni che qualcuno mi fa la morale e la lezione perché ho osato affidare il futuro, la fortuna e la salute dell’Italia, a nostra madre, a Maria immacolata come se a qualcuno desse fastidio parlare al buon Dio che ci guarda da lassù. Questa è gente che tace quanto tolgono i crocifissi dalle scuole, quando cancellano il natale, il presepe e Gesù bambino e invece di essere orgogliosi della nostra storia, cultura, tradizione e identità, se ne vergognano».

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