L’AUTODENUNCIA DELLA CHIESA EVANGELICA TEDESCA: PIÙ DI 9MILA CASI DI ABUSI SU MINORI DALLA GUERRA AD OGGI

Uno studio choc mette a luce in Germania i possibili – e tanti purtroppo accertati – casi di pedofilia all’interno della Chiesa Evangelica nazionale (Ekd): è il canale pubblico Ard, citando un annuncio ufficiale della Chiesa tedesca, a rivelare come «Per la prima volta uno studio condotto a livello nazionale ha fatto luce sui casi di abusi sessuali perpetrati nella Chiesa evangelica in Germania».



I numeri sono impressionanti e vengono rilevati dopo un lunghissimo studio condotto da un team di ricerca indipendente che avrebbe identificato almeno 1200 colpevoli con 2200 vittime minori accertate. Secondo i ricercatori le cifre mostrate riguarderebbero solo i casi accertati, ma sono solo la “punta della punta dell’iceberg”; le vittime dal 1946 potrebbero essere molte di più, si stima attorno ai 9300 casi con più di 4mila responsabili all’interno della Chiesa Evangelica. L’Ekd vanta un’organizzazione da almeno 20 chiese regionali e rappresenta circa 19,2 milioni di cristiani protestanti in tutta la Germania (i cattolici tedeschi sono circa 21,6 milioni): la presidente del Consiglio dell’Ekd, il vescovo Kirsten Fehrs, ha già chiesto umili scuse alle vittime annunciando l’impegno ad avviare «con determinazione ulteriori ed efficaci misure di cambiamento».



IL PRECEDENTE CHOC NELLA CHIESA DI GERMANIA

Non solo il clero della Chiesa Evangelica è stato coinvolto nel rapporto sui casi di abusi pedofili: nel mirino ci sarebbero anche altri dipendenti delle istituzioni protestanti. Già nel 2019 era stato svelato un “precedente” analogo dopo il rapporto dell’arcidiocesi cattolica di Friburgo che riguardava almeno 250 chierici sospettati di essere coinvolti in casi di abusi pedofili negli ultimi decenni. Le vittime in quel caso non furono mai del tutto accertate ma si parlava di almeno 540 minori coinvolti: durissime accuse erano state rivolte contro l’ex capo della Conferenza episcopale tedesca, monsignor Robert Zollitsch, responsabile di aver “coperto” i casi di abuso.



Lo scorso novembre era stata la stessa Chiesa Evangelica a vedere le dimissioni di Annette Kurschus, presidente del consiglio episcopale protestante, accusata di aver coperto un abuso sessuale commesso da un ex dipendente della chiesa di Siegen. In quel caso la religiosa ammise di aver saputo della omosessualità e infedeltà coniugale dall’ex dipendente, ma sottolineò di non aver mai appreso degli abusi sessuali di cui era accusato.