Si apre oggi, e durerà fino al prossimo 8 novembre, l’assemblea plenaria della Chiesa di Francia sulla piaga degli abusi sessuali che hanno travolto l’episcopato francese negli scorsi mesi. Riuniti al Santuario di Lourdes, i vescovi seguono le indicazioni di Papa Francesco per cercare di porre un immediato e urgente “rimedio” al dolore inferto nei tanti casi di abusi segnalati dall’ormai celebre “Rapporto Sauvé”.
La giornata di martedì è stata interamente dedicata alla ricezione del rapporto di Jean-Marc Sauvé, presidente della CIASE (Commissione Indipendente sugli Abusi sessuali su minori nella Chiesa), con il discorso di apertura del vescovo Eric de Moulins-Beaufort, capo della conferenza episcopale francese. «Fare della protezione dei bambini una priorità assoluta di tutti i vescovi e di tutti i cattolici, in stretta collaborazione con le autorità francesi», aveva detto così alla vigilia dell’assemblea permanente lo stesso presidente dei vescovi, accogliendo l’invito fatto dal Vaticano di porre forte accento al tema degli abusi. Sabato prossimo, 6 novembre, è prevista una preghiera speciale con un atto penitenziale per le vittime delle centinaia di casi di abusi riconosciuti dalla Chiesa stessa.
ABUSI CHIESA FRANCIA, IL DOLORE DEL PAPA
21 membri incaricati per la Commissione CIASE, 216mila vittime di preti e religiosi cattolici dal 1950 ad oggi, 2.900-3.200 i preti e i religiosi che si stima essere coinvolti in crimini di pedofilia in Francia: sono tanti i numeri incresciosi presentati nel Rapporto Sauvé, con lo stesso prelato che ha chiesto ufficialmente «un’azione vigorosa» attraverso 45 raccomandazioni specifiche da adottare nel futuro più prossimo. Si tratta di «rafforzamento dei meccanismi di controllo interno», «migliore definizione del ruolo del vescovo per evitare che sia giudice e parte in causa», ma anche «un migliore coinvolgimento dei laici nel governo della Chiesa». Sauvé, invocando un lavoro di «verità, perdono e riconciliazione», ha spiegato come la speranza della Chiesa non possa comunque essere distrutta da questi vili comportamenti: «La Chiesa può e deve fare tutto per ripristinare ciò che è stato danneggiato e ricostruire ciò che è stato rotto». Papa Francesco, alla luce dei risultati del rapporto CIASE, aveva espresso nelle scorse settimane «dolore profondo»: «il mio pensiero va anzitutto alle vittime, con grande dispiacere, per le loro ferite, e gratitudine, per il loro coraggio nel denunciare, e alla Chiesa di Francia, perché, nella consapevolezza di questa terribile realtà, unita alla sofferenza del Signore per i suoi figli più vulnerabili, possa intraprendere una via di redenzione».
Non solo di abusi si parlerà però all’assemblea Plenaria della conferenza episcopale di Francia: la sessione di mercoledì 3 novembre, ad esempio, insisterà sul tema ”Il grido della terra e il grido dei poveri“, prendendo spunto dal capitolo dell’enciclica “Fratelli Tutti” di Papa Francesco. «Sono spesso caratterizzate da un modo di essere e di vivere che ha molto da insegnare alla nostra società», si legge nella nota della Chiesa francese. Si darà in Plenaria una prospettiva teologica «su ciò che le parole di queste persone possono apportare».