SONDAGGI DEMOS SUL RAPPORTO TRA CHIESA E CITTADINI: CROLLA LA FIDUCIA SU INSEGNAMENTI PER LA MORALE E LA POLITICA

L’età contemporanea non vede gli insegnamenti della Chiesa come un “faro” con cui paragonarsi e confrontarsi come magari avveniva fino a qualche decennio fa, ma i dati emersi negli ultimi sondaggi politici di Demos & Pi per “La Repubblica” fanno comprendere come la “crisi” nel rapporto tra la Santa Chiesa Cattolica e i cittadini italiani sia più profonda di quanto si possa pensare.



Premesso che un sondaggio può dare un’indicazione ma su temi delicati come questi non può mai “esaurire” del tutto una tematica intima e personale come la sfera della morale, la ricerca presentata da Ilvo Diamanti registra un calo imponente dell’interesse verso la religione e gli insegnamenti della Chiesa. Ad oggi – i sondaggi Demos sono stati raccolti nell’aprile 2024 – solo il 15% degli intervistati ritiene che i dettami della Chiesa rispetto alla morale, alla vita delle persone (sessualità, famiglia, valori e financo alla politica siano molto importanti da seguire: il 41% riconosce che possano essere utili ma aggiunge come «ciascuno poi si deve regolare secondo coscienza». Il 15% ammette di essere completamente indifferente ai temi posti dalla Chiesa nell’ambito della vita pubblica e morale, mentre il 21% addirittura ritiene improprio che il Vaticano o la CEI, o i singoli vescovi, si esprimano sulla sfera pubblica: «deve occuparsi solo della fede», è il commento medio degli intervistati che vorrebbe una Chiesa “privata” e tutt’altro che laica nel senso più pieno.



GLI INSEGNAMENTI DELLA CHIESA SECONDO I VARI PARTITI: NEL CENTRODESTRA RESTA INTERESSE PER LA RELIGIONE

Se si allarga l’orizzonte della ricerca Demos, emerge come per i sondaggi di Diamanti sono le giovani generazioni a ritenere la Chiesa come sempre più lontana dalla loro vita: tra i 18 e i 29 anni solo il 5% considera molto importanti gli insegnamenti della Chiesa, tra i 30 e i 44 anni sale al 10%, mentre è del 18% per la fascia di 45-54enni; sopra i 65 anni resta l’affezione e l’educazione improntata al ritenere la Chiesa Cattolica come un parere importante per confrontarsi sui vari temi del vivere quotidiano.



Le prospettive degli elettorati dei vari partiti fanno intuire come all’interno del Centrodestra vi sia ancora una decisa attenzione per tematiche e insegnamenti della Chiesa, mentre sul fronte Centrosinistra vi è sostanziale disaffezione o addirittura piena indifferenza: ritenuta molto importante la presenza della Chiesa al 22% da elettori Lega e FdI, 20% Forza Italia, 16 per Azione e Italia Viva, mentre al 14% per Pd e M5s, infine 11% per l’elettorato AVS. «D’altronde, nel corso degli anni, è cambiata profondamente anche la Chiesa. Non solo perché la sua influenza sulla società e sulla vita delle persone si è ridimensionata. Ma perché i suoi orientamenti si sono differenziati. Il suo insegnamento è divenuto pluralista», commenta il direttore dei sondaggi Demos dopo l’indagine commissionata da “Rep”. Un insegnamento “pluralista” ma anche intimo e personale, giocato nella quotidianità: qualcosa che non sempre può essere “captato” da un’analisi demoscopica ma che porta valori caposaldo della Chiesa – come solidarietà, educazione, affezione e crescita per il bene comune – anche alle nuove generazioni.