UN CARDINALE PROPONE IL TAVOLO PERMANENTE DI DIALOGO CON LA MASSONERIA: COS’È SUCCESSO IL 16 FEBBRAIO
Era lo scorso novembre 2023 quando Papa Francesco, attraverso un documento ufficiale del Dicastero per la Dottrina della Fede, confermava in pieno la ‘scomunica’ per chiunque si iscriva alle logge della Massoneria. Come si è dunque arrivati venerdì 16 febbraio ad un convegno a Milano, ospitato dall’arcidiocesi, con interventi dei “gran maestri” delle tre logge principali d’Italia? E soprattutto, come è stato possibile che un cardinale del Vaticano abbia proposto addirittura un «tavolo permanente di dialogo» con il Grande Oriente d’Italia? Risposte certe ancora non ne abbiamo ma limitiamoci per il momento ai fatti, riportati dall’editoriale di Franca Giansoldati sul “Messaggero” di oggi.
In sostanza, il presunto rinnovato dialogo tra Chiesa e Massoneria nasce da un effettivo incontro avvenuto a Milano davanti all’arcivescovo Mario Delpini dal titolo “Chiesa Cattolica e Massoneria”, tenutosi presso la Fondazione Culturale Ambrosianeum venerdì 16 febbraio: presenti, nell’ordine, il Grande Oriente d’Italia (GOI), la Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori (GLDI-ALAM) e la Gran Loggia Regola d’Italia (GLR). A rappresentare la Chiesa invece il cardinale Francesco Coccopalmerio, giurista, presidente della Pontifica accademia di teologia e già presidente del pontificio consiglio dei testi legislativi, e padre Zbigniew Suchecki, teologo francescano. L’obiettivo del convegno – tenuto a porte chiuse senza possibilità di ingressi per la stampa – era per l’appunto il dialogo da ritrovare dopo il famoso editoriale del 2016 scritto dal cardinale Ravasi sul “Sole 24 ore” dal titolo eloquente “Cari fratelli massoni”: un rapporto tormentato e difficile quello che ha attraverso nei decenni il dialogo “freddo” tra Chiesa e Massoneria, fino ad arrivare alla conferma della «incompatibilità tra le logge e la fede» ribadita da Papa Francesco nel 2017 tramite il rifiuto dell’ambasciatore massone in Vaticano.
CHIESA-MASSONERIA, DIALOGO DOPO LA SCOMUNICA?
«Da quello che ho potuto capire, ma sono poco esperto in questa materia, credo che ci sia una evoluzione nella comprensione reciproca. Cinquant’anni fa c’era meno conoscenza ma le cose sono andate avanti, e spero che questi incontri non si fermino qui. Mi chiedo se non si possa pensare a un tavolo permanente, anche a livello di autorità, in modo da confrontarsi meglio»: così avrebbe sottolineato ai presenti il cardinale Francesco Coccopalmerio, secondo quanto riportano le fonti del “Messaggero”. Poco prima l’arcivescovo Delpini aveva introdotto il seminario sottolineando come fosse il dialogo tra Chiesa e Massoneria un importante «argomento di conoscenza», dato che «non tutti possono avere approfondito l’argomento su una organizzazione così antica a prestigiosa sempre circondata da un alone di mistero e sospetto».
Per questo in questi anni il lavoro svolto dal GRIS – Gruppo di ricerche e informazione socio religiosa – ha proseguito colloqui e dialogo con le logge più riconosciute, approfondendo da vicino il “fenomeno” massonico: «Non si tratta dunque di una assoluzione, ma di favorire colloqui tra persone per conoscere i rispettivi punti di vista, registrarne la convergenza o la lontananza. Ovviamente questo convegno non si conclude con alcun documento finale», ha detto Delpini sempre secondo le fonti del “Messaggero”.
Nel suo intervento al convegno, il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia – Stefano Bisi – avrebbe minimizzato i precedenti rapporti burrascosi con le Diocesi italiane, sottolineando come il tema di rapporto con la Chiesa «mi appassiona da tempo. Vorrei che il prelato, l’uomo di Chiesa che ho davanti, non avesse paura di me e vorrei, io, non aver paura di lui». L’augurio che le logge massoniche hanno lanciato al convegno è che un giorno un Papa e un Gran Maestro, «possano incontrarsi e fare un pezzo di strada insieme, alla luce del sole. Mi viene da dire alla luce del Grande Architetto dell’universo». Bisi ha infine svelato esserci stato un effettivo carteggio avviato dopo l’editoriale di Ravasi nel 2016, ma anche lamentato che le aperture fatte da Bergoglio su omosessuali e divorziati – «chi sono io per giudicare?» – non hanno trovato simili azioni nei confronti dei massoni, «si è dimenticato che fra i massoni ci sono anche tanti cattolici ai quali è impedito di ricevere la comunione e quando si è trattato di concedere le credenziali a un ambasciatore massone ha detto “no”», ha concluso il Gran Maestro. Da qui dunque a parlare di rinnovato dialogo tra Chiesa e Massoneria ce ne corre, di certo l’opera di confronto su ogni scibile campo della società non viene esclusa a priori. O almeno, non lo escludono il cardinale Coccopalmerio e l’arcivescovo Delpini.