La Chiesa metodista unita, una delle più grandi organizzazioni protestanti negli Stati Uniti, ha votato per abrogare il divieto nei confronti del clero LGBTQ e il divieto imposto ai suoi ministri di officiare matrimoni tra persone dello stesso sesso. I delegati hanno approvato le modifiche, da 692 a 51, durante la Conferenza generale della Chiesa metodista unita a Charlotte, in Carolina del Nord. Spetterà ora a ciascuna regione geografica stabilire le regole in merito a matrimoni LGBTQ+ e ai pastori omosessuali.
In passato, circa un quarto delle congregazioni metodiste unite hanno lasciato la Chiesa, poiché più conservatrici. In questa votazione, però, come spiega Npr.org, non ci sono stati particolari scontri né ulteriori abbandoni. Qualche anno fa, infatti, alcune congregazioni se ne andarono per formare la più conservatrice Chiesa metodista globale e altre decisero di diventare indipendenti. Il motivo principale per cui molte di queste congregazioni hanno lasciato la denominazione è che, nonostante le regole ufficiali della chiesa contro il clero LGBTQ+ e i matrimoni tra persone dello stesso sesso, alcune conferenze geografiche locali hanno scelto di non applicarle.
Chiesa metodista unita: cosa cambia dopo il voto
La Chiesa metodista unita ha votato un piano di “regionalizzazione” che consentirebbe a varie regioni geografiche della Chiesa di stabilire le proprie regole riguardo al clero LGBTQ+ e ai matrimoni tra persone dello stesso sesso. Dopo il voto a Charlotte, nel centro congressi sono scoppiati i festeggiamenti tra attivisti, fedeli e persone omosessuali o appartenenti alla comunità LGBTQ+: centinaia di persone hanno iniziato ad applaudire e cantare, come riportano i media statunitensi.
La Conferenza Generale ha rimosso una serie di vincoli al ministero: uno dei cambiamenti chiave è stata l’eliminazione del divieto di utilizzare i fondi United Methodist per “promuovere l’accettazione dell’omosessualità”. Nel 2016, i delegati della Conferenza Generale hanno fatto riferimento a tale divieto non sostenendo il finanziamento degli sforzi di prevenzione del suicidio per i giovani LGBTQ+. Con questo “strappo” una parte consistente dei protestanti Usa si allontanano dalla Chiesa Cattolica e in generale dalla dottrina sulla pratica “arcobaleno”, uno “scisma” dottrinale non da poco come dimostrato di recente dal documento del Vaticano che approva la “benedizione” delle coppie omosessuali senza però avallare il matrimonio religioso in quanto tale.