La sanzione alla chiesa in provincia di Torino è stata inflitta perché le frequenze utilizzate dalla Collegiata per diffondere le celebrazioni religiose e i momenti di preghiera, sono entrate in quelle riservate al settore militare italiano. “Intanto bisogna ricordate che nel periodo Covid quella radio è stata molto preziosa per i fedeli che non potevano recarsi in chiesa. Credo però che si debba aggiungere un’altra questione: i controlli in questione erano stati annunciati oppure no? Ritengo ci potessero essere delle soluzioni diverse per risolvere la situazione” spiega il sindaco Ivana Gaveglio. Anche Pino Mandarano, responsabile del centro ascolto Samaritano, è d’accordo: “Sarebbe stato più consono dare un primo avvertimento. In questo modo la questione poteva venire regolarizzata bonariamente”.
CHIESA TRASMETTE MESSA SU FREQUENZE MILITARI: MAXI MULTA
Un episodio decisamente curioso quello che avvenuto in una chiesa della provincia di Torino, multata perchè trasmetteva la messa su delle frequenze radio militari, che devono essere sempre libere per legge. Come si legge sul Corriere della Sera, attraverso il sito web Corriere.Torino, la parrocchia era solita trasmettere messe ma anche celebrazioni varie, servendosi appunto di frequente non ad hoc. E’ successo precisamente in quel di Carmagnola presso la chiesa Santissimi Pietro e Paolo apostoli, che nei giorni scorsi ha ricevuto la visita di alcuni ispettori direttamente dalla sede regionale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Molto probabilmente quando la parrocchia ha ricevuto la visita non si aspettava di essere “redarguita” per l’utilizzo delle frequenze radio e soprattutto non si aspettava una sanzione così pesante. I due ispettori del ministero, infatti, oltre a sequestrare le frequenze hanno anche comminato una multa di circa 100mila euro, soldi senza dubbio importanti, giusto per dire un eufemismo. Il Corriere della Sera ricorda infatti come si tratti di una piccola parrocchia, tra l’altro non in una città popolosa.
CHIESA TRASMETTE MESSA SU FREQUENZE MILITARI: LE PAROLE DEL PARROCO
Don Dante Ginestrone, parroco della chiesa di Carmagnola, ha quindi inserito una nota nel bollettino settimanale, rivolgendosì così ai fedeli: «Con l’aiuto di un avvocato cerchiamo di presentare ricorso per non dover pagare o almeno ridurre una salatissima multa. Non sarà quindi possibile continuare a utilizzare la radio durante le celebrazioni».
La chiesa sta provando a ridurre la sanzione, che appare decisamente alta, anche se evidentemente la legge dice questo, e gli ispettori del ministero l’hanno applicata a dovere. Secondo quanto emerso la chiesa era solita trasmettere sulle frequenze militari attraverso un’antenna situata usl campanile della chiesa, ed è molto probabile che le frequenze utilizzate siano passate nel corso degli anni da “libere” a inglobate dall’area militare dello stato forse senza le necessarie comunicazioni.