Sempre più “spinta” verso le battaglie del Black Lives Matter (BLM), la Chiesa Anglicana redige una guida dettagliata per monitorare statue, monumenti, Cattedrali e targhe: la missiva verrà inviata dall’Arcivescovo di Canterbury Justin Welby a 12.500 parrocchie e 42 cattedrali britanniche per sottoporre ad approfondita analisi «edifici, alla ricerca di simboli, prove o immagini “problematici”, ingombranti od offensivi». Qualora si dovessero trovare elementi “a rischio razzismo”, allora interverranno dettagliati protocolli che potrebbero portare anche alla rimozione del manufatto.



Lo racconta oggi “il Giornale” riportando semplicemente le decisioni prese dalla Chiesa Anglicana poche settimane dopo essersi auto-definita «razzisti» per via di alcune casi “choc” presentati da una docu-inchiesta della Bbc. La Chiesa inglese ha già in più occasioni chiesto scusa ai movimenti BLM e fautori della “cancel culture” per le colpe degli ecclesiastici durante l’Impero Britannico, dalle teorie schiaviste a quelle profondamente razziste: addirittura, Welby ha fatto mea culpa per «rivestire un ruolo di potere come persona bianca in questo Paese».



COME FUNZIONA LA “CANCEL CULTURE” ANGLICANA

In questa cornice di costante senso di colpa “nazionale” nasce la guida anti-razzista che potrebbe portare – non per forza – alla rimozione dei monumenti in giro per il Regno Unito: «qualora non dovesse venire ritenuto sufficiente apporre sotto il monumento una targa di spiegazione e di contrestualizzazione storica» allora in quel caso andrebbe rimosso. «Le nostre parrocchie e cattedrali sono la parte più visibile della Chiesa d’Inghilterra, una presenza cristiana in ogni comunità. La responsabilità di garantire che includano, accolgano e forniscano spazi sicuri per tutti è una parte di vitale importanza per affrontare il modo in cui il razzismo storico e la schiavitù hanno ancora un impatto sulle persone oggi», ha spiegato Becky Clark, direttrice della sovrintendenza della Chiesa d’Inghilterra per i Luoghi di culto e le Cattedrali e redattrice delle linee-guida inviate alle parrocchie anglicane.



«La guida non contiene dichiarazioni politiche, ma serve solo a dire che la storia del razzismo e della schiavitù è innegabile, così come il fatto che il razzismo e l’eredità della schiavitù fanno ancora parte della vita di molte persone oggi. Rispondere nel modo giusto alle vittime del razzismo è un dovere cristiano. Non fare niente non è un opzione. Ci deve essere impegno. Ci sono persone che pensano che la chiesa non sia per loro a causa del patrimonio esposto tra le navate, e cosa possiamo fare al riguardo», conclude Clark davanti alle polemiche sollevate da alcuni sacerdoti in merito alla “cancel culture” adottata dalla Chiesa anglicana. Addirittura le Chiese di Canterbury e York hanno creato una “task force” antirazzista per valutare ogni qualsivoglia dettaglio che possa “indignare” o “offendere” i fedeli di colore e le minoranze.