Il 25 dicembre si celebra il Natale del Signore, durante la quale tutto il mondo cristiano festeggia la nascita di Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Eppure questa è una celebrazione molto più antica, di sicura derivazione pagana, che corrispondeva al solstizio d’inverno con il culto del sole. A Roma si festeggiava la vittoria della luce sul buio della notte ed i giorni seguenti a quello più corto dell’anno erano dedicati alla nascita di un sole nuovo, era un momento speciale durante il quale gli schiavi ricevevano doni dai padroni e potevano sedere alla loro stessa tavola. La tradizione di scambiarsi strenne in occasione del Natale, però, è legata ai regali che i pastori ed i Re Magi portarono al piccolo Gesù. Invece non vi è nessun riferimento storico al fatto che Egli sia nato effettivamente il 25 dicembre poiché nemmeno nei Vangeli di Matteo e di Luca, che pure parlano della sua nascita, viene menzionato il giorno o l’anno e l’unica cosa certa è che nacque sotto l’Imperatore Cesare Augusto. Scopriamo quindi insieme, tramite la descrizione che segue qui sotto, la storia legata alla Nascita di Gesù. Circa l’istituzione ufficiale di questa festa cristiana ci sono vari documenti, uno di questi risale al 235 ed è attribuito a Sant’Ippolito che parla delle calende di gennaio e del quarantunesimo anno di regno di Augusto. Il 25 dicembre fu scelto per la prima volta da Papa Giulio I, nel 337, come data ufficiale per la celebrazione della nascita di Gesù e la stessa data si ritrova nei documenti di Papa Liberio nel 354, ma essa divenne ufficiale solo nel 461 con Papa Leone Magno. Questa data, comunque, non è casuale poiché, a parte la festa pagana della venuta al mondo del Sole invincibile, per molte altre religioni rappresenta un giorno importante che spesso coincide con la nascita di varie divinità legate a culti di molti altri popoli (Egiziani, Babilonesi, Greci, Siriani, Persiani).



Le celebrazioni per la nascita di Gesù

Naturalmente con il passare del tempo il 25 dicembre si è arricchito di usanze più materiali non legate solamente alla religione cristiana, come, ad esempio, i doni portati da Babbo Natale o l’albero. Ogni popolo ha il suo modo di celebrare il 25 dicembre e c’è da dire che vi sono davvero tantissime tradizioni ad esso collegate. In Spagna ed in Portogallo, due nazioni molto cattoliche, è sentita l’abitudine di fare presepi, anche viventi, donando offerte per le famiglie più bisognose ed accogliendo in casa, la notte di Natale, un neonato bisognoso con la sua mamma, provvedendo anche a regalargli un corredino. In Francia, soprattutto in campagna, si accende un ceppo per riscaldare Gesù e dopo il cenone si lascia la tavola imbandita per sfamare la Vergine Maria. In Germania è molto importante la ghirlanda dell’avvento, realizzata con rami di abete e quattro ceri che vengono accesi durante le settimane che precedono il Natale. In Irlanda, poiché si crede che la Sacra Famiglia vaghi per le strade in cerca di riparo, la notte fra il 24 ed il 25 dicembre i bambini mettono una candelina accesa sulle finestre per far loro strada. La cena viene fatta solo dopo la mezzanotte. In Grecia viene realizzato un pane particolare, detto pane di Cristo, con decorazioni che variano da zona a zona, il padrone di casa spezza il pane e, se la parte di sinistra è più grande, vuol dire che l’anno che verrà sarà fortunato. In Ungheria sotto il tavolo addobbato per il cenone di Natale viene messo un cesto di fieno e semi per farlo benedire dal Bambino Gesù, poi una parte viene bruciata l’altra viene sparsa nelle campagne per benedire il raccolto.

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